Calderoli insiste: sto con la gente, non con i superpagati
Il Ministro: «Sul calcio un sondaggio del Corriere dice che l'85,2% dei lettori è con me»
MILANO - «L'importante è stare dalla parte della gente e non di chi guadagna troppo». Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, replica così alle critiche ricevute alla sua proposta di estendere ai calciatori «i sacrifici» in questo periodo di crisi, riducendo gli ingaggi. «Rispetto a tutti quelli che hanno risposto in maniera difforme - ha detto Calderoli a margine di un incontro a Palazzo Litta a Milano - mi consola che il sondaggio del Corriere dice che l'82,5% dei lettori è dalla mia parte. E questo mi basta».
A chi ha obiettato che gli alti ingaggi dei calciatori garantiscono anche alti introiti per lo Stato, Calderoli ribatte: «Ci mancherebbe altro che non pagassero le tasse». I calciatori, ha aggiunto, sono «superpagati rispetto ad altri sport».
Infine, un consiglio al presidente dell'Inter Massimo Moratti, riguardo l'acquisto di giocatori italiani: «Suggerisco per lo meno di cominciare».
- 31/08/2018 L'Argentina piange (ancora): peso a picco e tassi su del 60%. La ricetta neoliberista di Macri non funziona
- 17/05/2018 Cosa dicono quelli che dicono che non possiamo uscire dall’euro né cancellare il debito
- 16/05/2018 Cancellare una parte del debito: una proposta sacrosanta, che scatenerà l'ira dei mercati
- 10/05/2018 Argentina come la Grecia: dopo la speculazione, la troika del Fondo Monetario. Breve storia di un paese senza futuro