ANM: proroga 75 giorni è un passo avanti
Il Presidente Luca Palamara: «Leggeremo i testi, ma il giudizio complessivo resta negativo»
ROMA - Le novità annunciate nel centrodestra sul ddl intercettazioni sono «un passo avanti» ma insufficiente per modificare il giudizio complessivo dell'Associazione nazionale magistrati sul provvedimento. Parlando a margine della presentazione del rapporto di Legambiente sulle eco-mafie, il presidente dell'Anm, Luca Palamara, risponde così alle domande dei cronisti: «Vogliamo riservarci di leggere i testi degli emendamenti annunciati. Indubbiamente ci sono dei miglioramenti, mi riferisco a quello relativo al termine delle intercettazioni, anche se il giudizio complessivo di fondo rimane un giudizio negativo».
«Ben venga - prosegue il leader del sindacato delle toghe - la possibilità di prorogare di altre 48 ore il termine dei 75 giorni. Sicuramente un passo avanti, ma comporta altri aspetti problematici: sapete bene cosa vuol dire organizzare le segreterie dei pubblici ministeri per chiedere ogni 48 ore queste proroghe, che vanno chieste a un giudice collegiale».
Palamara ribadisce, in conclusione, la difesa che l'Anm fa dello strumento investigativo delle intercettazioni, «grazie al quale è stato possibile scoprire gravi reati».
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