29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Politica & Giustizia

Ddl intercettazioni a tappe forzate verso l'aula

Il testo arriverà la prossima settimana al Senato. Già oggi forse la chiusura in commissione. Pd-Idv: «Muro di gomma»

ROMA - Avanti tutta al Senato sul ddl intercettazioni. La maggioranza ha sbloccato lo stallo in commissione Giustizia e in seduta notturna è riuscita ad approvare una serie di emendamenti governativi che fissano alcuni paletti nella nuova normativa sulle intercettazioni. Tra oggi o domani, assicurano il presidente della commissione Filippo Berselli e il relatore Roberto Centaro, si «dovrebbe chiudere» per poi arrivare in Aula la settimana prossima. L'opposizione con la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro parla di un percorso «a tappe forzatissime» e di un vero e proprio «muro di gomma da parte della maggioranza».

La nuova normativa sulle intercettazioni prevede, nel testo emendato dalla maggioranza e che dovrà passare all'esame dell'Aula, che sia il tribunale collegiale del capoluogo di distretto ad autorizzare la richiesta delle intercettazioni, che sussistano i gravi indizi di reato, che si applichino le norme relative alla valutazione della prova. Inoltre l'utenza intercettata dovrà essere in uso all'indagato o in uso ad altri soggetti che siano a conoscenza del fatto per cui si procede. Le intercettazioni non potranno protrarsi per più di due mesi e mezzo.

«In pochi - ha spiegato Berselli - credevano che saremmo riusciti a rispettare la tabella di marcia. Ma dopo i fuochi ostruzionistici iniziali, a mano a mano che si procedeva nell'esame degli emendamenti, abbiamo potuto avanzare in modo rapido completando le votazioni su quasi due terzi degli emendamenti». Secondo Centaro «sarà difficile avere un testo condiviso in aula perchè manca la volontà dell'opposizione» in questo senso, ma non è escluso un riesame del provvedimento a patto di «non stravolgerne l'impianto». L'opposizione, intanto, annuncia battaglia in Aula. Per l'Idv il ddl «è solo l'ennesimo imbroglio del governo, «una legge truffa contro cui faremo opposizione durissima in Parlamento e nelle piazze». Secondo il Pd, infine, «sono tali e tanti i profili di incostituzionalità del provvedimento» che «o blinderanno il testo con la fiducia o si aprirà una vera discussione che in commissione non si è ancora aperta».