Berlusconi: sinistra in piazza per la libertà? Paradossale
Lo afferma il premier sulla manifestazione di oggi pomeriggio: «Ammucchiata stravagante, Di Pietro leader inconrtastato»
ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ritiene «paradossale» che la sinistra scenda in piazza per la libertà, «quando è a noi che si cerca di togliere la libertà di voto e financo la libertà di parlare al telefono».
Intervenuto telefonicamente al Tg4, il premier precisa: «Io rispetto le manifestazioni di piazza, espressione incontestabile di democrazia. Ma questa di oggi è davvero un aggregato stravagante e contraddittorio: con il solito Di Pietro ormai leader incontrastato che ha ammanettato insieme l'estrema sinistra, il Pd di Bersani, il Popolo Viola e i nuovi giustizialisti della Bonino. E' paradossale che questa ammucchiata manifesti per la perdita della libertà quando è proprio a noi che amiamo la libertà, che si cerca di togliere la libertà di voto e financo la libertà di parlare al telefono».
MAGISTRATURA - «A 15 giorni dal voto, questa magistratura sta intervenendo gettando fango su di noi e dettando i tempi e i temi della campagna elettorale. Questo in una democrazia è inaccettabile», ha aggiunto Berlusconi. «Stiamo comunque in attesa del responso del Consiglio di Stato per quanto riguarda la lista del Pdl alla provincia di Roma. I nostri delegati non hanno avuto nessuna colpa che possa essere loro attribuita. Invece, i magistrati degli uffici circoscrizionali hanno violato la legge elettorale e si sono comportati in modo ostile e punitivo nei confronti dei nostri delegati, impedendo loro di presentare le liste».
INCHIESTA DI TRANI - «Io mi occupo di cose serie, non di cose ridicole e, addirittura, grottesche come questa inchiesta», ha aggiunto il premier riferendosi alla vicenda delle intercettazioni della procura di Trani. «Per quanto concerne la Rai, posso dire che ho sempre ritenuto inaccettabile, come lo ritengono tutte le persone di buon senso, che si sottopongano a processi in tv persone che sono già sotto processo davanti ai giudici e che si accusano in tv di tutto, con ferocia e senza dare loro la possibilità di difendersi. Ho sempre chiesto, a destra e a manca, che si facessero esposti in tal senso alla autorità apposita per le comunicazioni, affinché assumesse gli opportuni provvedimenti».
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