16 ottobre 2024
Aggiornato 02:30
La rivolta dei conduttori Rai

Regionali, l'Annunziata non andrà in onda

Santoro: «Prova di forza del Governo, umiliata la tv»

ROMA - Conduttori Rai in rivolta contro la decisione, presa a maggioranza dal Cda della Rai, di fermare le trasmissioni di approfondimento politico fino alle elezioni regionali. In una conferenza stampa convocata dalla Federazione nazionale della stampa italiana, Michele Santoro ha accusato apertamente la politica: «Il regolamento non attua la legge ma la contraddice - ha affermato - e la Rai non avrebbe dovuto applicarlo. Questo non è più il regolamento o l'emendamento dei Radicali in commissione di Vigilanza, è una prova di forza del Governo. Un braccio di ferro simbolico, si vuole umiliare la tv e l'autonomia degli autori, per riportarli alla legge del più forte: si deve capire chi è che comanda».

Lucia Annunziata, in collegamento telefonico dall'Iraq, dove avrebbe dovuto realizzare una puntata del suo 'In mezz'ora', ha annunciato di avere detto al direttore di Rai Tre che la sua trasmissione «non andrà in onda. C'è una ironia nel fatto di essere liberi di occuparci delle elezioni in Iraq ma non di quelle nel nostro paese».
Giovanni Floris, conduttore di 'Ballarò', dal canto suo ha denunciato quella che a suo giudizio è «una situazione che non ha precedenti in nessuna realtà occidentale: a un mese dalle elezioni vengono soppresse le trasmissioni politiche. Nessun regolamento - ha osservato - può portare alla sopressione della materia che vuole regolamentare».