Protezione civile, domani il decreto in Aula
Approvati in Commissione emendamenti del relatore e del Governo
ROMA - Via libera della commissione Ambiente di Montecitorio al decreto emergenze: la Commissione ha approvato tutti gli emendamenti di relatore e governo, sopprimendo le norme sulla Protezione civile S.p.a. Il decreto approderà domani in Aula.
«L'importante è che non venga cancellata completamente la Protezione civile...». Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, che non considera la cancellazione delle norme sulla Protezione civile spa come un atto di sfiducia nei suoi confronti. Interpellato al termine della seduta della commissione Ambiente ha risposto in proposito con un secco «no».
La decisione era giunta ieri con l'annuncio ufficiale del presidente della Camera, Gianfranco Fini: l'articolo 16 che istituiva la Protezione civile Spa è stato stralciato dal decreto. L'opposizione la considera una sua vittoria. Tuttavia nella decisione della maggioranza, a pesare sono stati soprattutto i distinguo interni - tanti e crescenti - degli ultimi giorni. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe voluto 'blindare' il decreto nel testo uscito dal Senato e 'salvare' contemporaneamente Guido Bertolaso, inquisito per corruzione nell'inchiesta sulle Grandi Opere. D'altra parte il Cavaliere ha da subito considerato l'intera vicenda come un attacco non solo a 'Mister emergenze' ma a tutto il governo e alla sua persona in particolare. Alla fine, però, anche il premier ha dovuto accettare che la strada migliore per salvaguardare il sottosegretario era quella di 'cedere' sulla creazione della Protezione civile Spa.
L'intera operazione si è svolta sotto la regia di Gianni Letta che, mai come in questi giorni, si è esposto a favore di Bertolaso e ha gestito - politicamente ma anche mediaticamente - tutto l'affaire.
Da parte sua Bertolaso oggi ha detto che il capo della Protezione civile «è dimissionario ma, visto che il governo ha respinto le dimissioni, continuerà a fare il suo dovere. Poi domani vedremo».