28 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Politica. Processo breve

L'opposizione lascia i lavori della commissione Giustizia

Pd: «Nessuna apertura dalla maggioranza». Pdl: «La discussione c'è stata»

ROMA - Resta vivo lo scontro fra maggioranza e opposizione sul processo breve. Dopo la decisione della conferenza dei capigruppo del Senato di rinviare il provvedimento in commissione Giustizia per esaminare gli emendamenti presentati dal relatore Giuseppe Valentino (Pdl), e i subemendamenti dell'opposizione, nel pomeriggio i parlamentari delle opposizioni hanno abbandonato l'aula della commissione.

«Utilizzando un precedente del Senato sul lodo Schifani - spiega Felice Casson, vicecapogruppo del Pd al Senato - abbiamo chiesto la discussione e la votazione sugli emendamenti Valentino e sui nostri. La maggioranza ha votato contro questa richiesta e quindi solo per un illustrazione degli emendamenti: non ha senso, non c'era nessuna possibilità per un confronto».

«Avevamo chiesto al Governo - aggiunge l'esponente democratico - quale sia l'impatto del cosiddetto maxiemendamento sul processo penale, su quello contabile e sui processi per la legge Pinto, stamattina il Governo non lo sapeva e oggi pomeriggio non ha risposto». Alla domanda se in aula il Pd promuoverà nuove iniziative ostruzionistiche e di protesta, dopo l'esito della riunione pomeridiana della commissione, Casson risponde con cautela: «Vediamo come si comportano, abbiamo fatto richieste a norma di regolamento e sono state respinte, vediamo più tardi quale sarà l'atteggiamento della maggioranza. Dei segnali li aspettavamo ma sono stati negativi, stamattina la decisione della capigruppo sembrava un'apertura che invece non c'è stata».

Le richieste dell'opposizione «erano escluse dal regolamento», replica Valentino a nome della maggioranza. «Dispiace - commenta - la decisione dell'opposizione, perché una discussione c'è stata, i colleghi della maggioranza hanno svolto i loro interventi, ed io ho registrato nel mio taccuino: se ci saranno le condizioni potranno anche essere oggetto di qualche piccola modifica». Quanto alle conseguenze sulle riforme, «Bersani ha parlato di macigni, ma i macigni sono ben altro. Mi auguro - aggiunge l'esponente del Pdl - che la disponibilità manifestata proprio qui in Senato prima delle festività con l'approvazione di una mozione sulle riforme non venga meno».