Caso Cucchi, dopo notte in caserma nessun livido
Legale d'ufficio: «Le foto non corrispondono a quanto ho visto. Era molto agitato»
ROMA - «Le foto di Cucchi dopo la morte non corrispondono assolutamente a ciò che abbiamo visto noi quel giorno: quando Cucchi è passato in aula a piazzale Clodio, attorno a mezzogiorno del 16 ottobre», cioè dopo la notte in caserma e poche ore prima della morte, «non aveva affatto quell`aspetto». A dirlo intervistato dal Messaggero è l'avvocato Giorgio Rocca, difensore d`ufficio di Stefano Cucchi la mattina del 16 ottobre in Tribunale a piazzale Clodio a Roma.
Il legale spiega che Cucchi «era magrissimo» e «il viso, rispetto al corpo, sembrava un pò più gonfio. Ma non posso dire che fosse livido». Riferendo che «non mi risulta» che il 31enne fosse stato visitato da un medico del Tribunale, secondo Rocca il giovane quel giorno non aveva segni di un pestaggio: «Direi di no. Posso pensare, ma è un`opinione, che abbia preso qualche schiaffo. Se però devo basarmi dai segni reali, la risposta è diversa. Per essere franchi: non aveva né 'bozzi' né lividi. Non in quel momento». Anche attorno agli occhi «non c`erano tumefazioni. Aveva ombre un più scure nell`area delle occhiaie. Ma mi sono sembrate solo questo: ombre».
«Cucchi era molto agitato con i carabinieri - conclude l'avvocato - gli ha indirizzato più volte parole pesanti. Ho dovuto dirgli di stare calmo e tranquillo. Con gli arrestati succede piuttosto spesso».
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