28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Elezioni regionali: altolà dal Pdl alla Lega

La Lega chiede il nord, Maroni pensa a Lombardia

Todini verso rinuncia a Lazio. Puglia: «Forse annuncio premier il 12»

ROMA - Pronto a dire 'obbedisco' se Bossi chiama. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista su Libero, non solo rilancia la linea 'pigliatutto' della Lega al nord in vista delle Regionali ma di fatto conferma anche la sua disponibilità a lasciare il Viminale per candidarsi alla guida del Pirellone.

«Abbiamo intenzione di chiedere tutte e tre le regioni del Nord, perchè abbiamo i numeri e le persone giuste per governare sia la Lombardia, sia il Veneto, sia il Piemonte» dice Maroni, rimarcando il confine già disegnato dal Senatùr. Poi aggiunge: «Tranne Bossi siamo tutti intercambiabili» e quindi «se mi dicesse tu da domani fai il sindaco io obbedirei al Capo. Per noi la stella polare è casa nostra, non il ministero. Per un leghista il massimo è essere il governatore della propria Regione, Provincia o città».

Parole che dagli alleati del Pdl vengono accolte con una certa freddezza. «E' chiaro - osserva il coordinatore Denis Verdini - che uno può chiedere tutto quello che ritiene giusto, ma ci sono delle valutazioni da fare in ordine alla coalizione. Le richieste sono legittime, così come le risposte e le trattative che faremo».

Il tempo della decisione intanto si avvicina: il governo sarebbe infatti orientato a indire le elezioni già a marzo, forse addirittura il 21. La Lombardia resta un obiettivo primario per il Carroccio, ma il candidato del Pdl resta Roberto Formigoni, come confermato ancora oggi dal ministro degli Esteri Franco Frattini. Lo stesso premier Silvio Berlusconi, d'altra parte, sarebbe più propenso a confermarlo al Pirellone che a 'compensarlo' con un incarico a Roma.

Più probabile, invece, è la possibilità che il Carroccio esprima il candidato in Veneto (i nomi sono quelli di Luca Zaia e Flavio Tosi), in Piemonte (il 'papabile' è Roberto Cota'), mentre la terza Regione sarebbe l'Emilia Romagna (con Angelo Alessandri).

Dialogo con la Lega dunque, ma anche con l'Udc. Soprattutto in Puglia dove il cantiere della trattativa è particolarmente attivo. C'è chi arriva anche a ipotizzare che il nome del candidato di centrodestra sarà annunciato dallo stesso presidente del Consiglio, sabato 12 settembre in occasione della sua partecipazione alla Fiera del Levante. La 'chiusura' di un accordo a livello locale con i centristi, dovrebbe portare alla scelta di un candidato più vicino all'humus della società civile che alla nomenklatura di partito. In questo caso si sgonfierebbe l'ipotesi, circolata ieri, della candidatura di Alfredo Mantovano.

Discussione ancora aperta anche per il Lazio. L'imprenditrice Luisa Todini, secondo quanto viene spiegato, sarebbe sempre più orientata a rifiutare l'offerta di una candidatura essendo azionista unica di una società attiva nel settore degli appalti pubblici.