Intercettazioni: domani ddl in Aula Camera, in arrivo la fiducia
Governo vuole evitare il rischio di oltre 100 voti segreti
ROMA - Riprenderà domani in Aula alla Camera l'esame del ddl intercettazioni ed è quasi certo che, domani stesso o mercoledì, il governo porrà la questione di fiducia. Già autorizzata dal Consiglio dei Ministri, infatti, la fiducia sul disegno di legge che prevede un giro di vite su uno dei più discussi strumenti di indagine, diventa, si apprende in ambienti parlamentari, 'obbligatoria' di fronte al 'rischio' di oltre 100 votazioni a scrutinio segreto cui la maggioranza rischia di andare incontro.
«Ci sono tantissime norme in questo ddl - conferma Federico Palomba, capogruppo dell'Idv in commissione Giustizia alla Camera - che riguardano i diritti della persona e pertanto rientrano tra i casi per cui, secondo il regolamento della Camera, il Presidente su richiesta dei gruppi può autorizzare il voto segreto». E Idv e Partito democratico, infatti, hanno tutta l'intenzione di chiederlo: «Ce ne sarebbero oltre 100 di scrutini segreti», calcola Donatella Ferranti, capogruppo dei democratici in Commissione.
«Questo ddl - incalza Palomba - è una grandissima vergogna perché imbavaglia la stampa e ammanetta i giudici. Nessuna indagine potrà essere più essere fatta. Lo Stato rinuncia a una propria funzione sovrana, vi abdica totalmente con questo ddl». Secondo l'esponente dell'Idv infine la questione di fiducia avrebbe il via libera anche della Lega, che non si è mai mostrata troppo entusiasta del provvedimento sulla intercettazioni: «C'è uno scambio: la Lega ha ottenuto il ddl sicurezza, in cambio concede alla parte forzista del Pdl la fiducia sul ddl intercettazioni».
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