29 aprile 2024
Aggiornato 12:30

Europee: in Italia affluenza in calo, seggi aperti fino a 22

Rispetto al 2004 -3,4% alle urne. Ieri notte diminuzione del 2,6%

ROMA - Affluenza ancora in calo. Alle 12 del secondo giorno di voto italiano per il rinnovo del parlamento europeo cresce ulteriormente il divario rispetto a quattro anni fa (-3,4%). Meno elettori ai seggi anche nei comuni e nelle province, in cui si vota per il rinnovo delle amministrazioni locali (-1,41% per le comunali, -1,8% per le provinciali).

Consolidando, almeno per ora, una tendenza al ribasso che non si è mai interrotta dalle prime elezioni dell'Eurocamera, nel 1979, l'astensione relativa tra gli elettori che scelgono i 72 eurodeputati italiani è ulteriormente aumentata anche rispetto a ieri sera. Se alle 22 (primo rilevamento sull'affluenza) il Viminale ha registrato un calo del 2,6% rispetto al 2004 (dal 20,5% al 17,8%), oggi la forbice si è allargata: dal 34,08% di quattro anni fa al 30,68% di mezzogiorno. Più in dettaglio, a vincere la palma dell'astensione è la Sardegna che, forse a causa di un effetto da 'saturazione elettorale' dovuto alla vicinanza tra il voto odierno e il recente rinnovo del Consiglio regionale, vede un calo di 20,47 punti rispetto a quattro anni fa (dal 37,63% al 17,16%).

In termini assoluti, anche la Sicilia conferma la tendenza all'astensione con un affluenza che si arresta al 19,10%. In controtendenza - ma pur sempre in calo - l'Emilia Romagna, che, col 40,56% degli elettori che si è già recata ai seggi, risulta la regione con la maggiore affluenza e registra una diminuzione di soli 1,94 punti percentuali rispetto a quattro anni fa. Relativamente alte anche le percentuali in Umbria (35,24%), Lombardia (34,66%), Piemonte (43,51%) e Toscana (34,34%). Cifre che calano scendendo a Sud, dove, salvo la Puglia (32,32%) e la Basilicata (30,87%), non si raggiunge quota 30 per cento. Un caso a sé è rappresentato dall'Aquila, colpita dal terremoto a poche settimane dal voto odierno. Con un calo del 17,44%, la città abruzzese ha visto solo il 15,67% degli elettori andare a votare nei seggi organizzati tra le tendopoli (a mezzogiorno del secondo giorno di voto, nel 2004, aveva infilato la scheda nell'urna il 33,11% degli elettori).

I dati dell'astensione sono meno drammatici nelle zone dove si vota anche per le province e i comuni. Anche qui, in termini assoluti, si registra, però, un calo dell'affluenza. Alle provinciali, a mezzogiorno ha votato il 33,53% degli aventi diritto (una percentuale che, rispetto al 35,33 nel 2004, fa registrare un calo dell'1,8, analogo al -1,7% di ieri notte). Alle comunali, ha votato il 38,78% degli aventi diritto. Si tratta di un calo dell'1,41% (era 0,8% alle 22 di ieri) rispetto al 40,19% dello scorso scrutinio.

Saranno i rilevamenti delle prossime ore, ad ogni modo, a confermare, o meno, il trend sin qui registrato di un astensione che - causa maltempo in buona parte della penisola - non sembra motivata da motivi meteorologici. Nella tarda mattinata ha votato, nel quartiere romano di Monti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il presidente del Senato Renato Schifani ha votato nella sua Palermo, mentre il premier Silvio Berlusconi voterà nel pomeriggio a Milano. Il Viminale aggiornerà i dati dell'affluenza alle 19 e, un'ultima volta, alla chiusura dei seggi alle 22. Alle urne sono chiamati 50.345.227 elettori per la scelta di 72 europarlamentari italiani. Lo scrutinio delle schede, per le elezioni europee, inizierà subito dopo la chiusura delle urne. Le schede per il rinnovo delle amministrazioni nelle 62 Province e nei 4.281 Comuni interessati inizierà, invece, a partire dalle 14 di domani.