3 agosto 2025
Aggiornato 12:30
Crisi Medio Oriente

Gaza, Berlusconi: l’Italia farà la sua parte

«L'Italia vuole essere capofila per l'avvio di un Piano Marshall a sostegno dell'economia palestinese»

«L'Italia farà il suo dovere» per la soluzione della crisi israelo-palestinese. Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa congiunta al vertice di Sharm sulla crisi di Gaza. Durante l'incontro con i giornalisti Berlusconi ha spiegato che il nostro Paese «vuole essere capofila per l'avvio di un Piano Marshall a sostegno dell'economia palestinese».

Erice sede dei colloqui? - Berlusconi ha anche ribadito che l'Italia ha già offerto la città siciliana di Erice come «sede dei colloqui» per la soluzione del conflitto ed ha ricordato che domani il ministro degli Esteri, Franco Frattini, giungerà in Medio Oriente per consentire l'arrivo di medicinali e viveri nella zona.«L'Italia - ha concluso Berlusconi - e' insieme agli altri impegnata in tutte le attività che possano migliorare la situazione e vuole essere capofila e in prima linea a fare il suo dovere perché la situazione possa risolversi. Abbiamo dato il nostro benestare affinché i nostri carabinieri si possano unire a eventuali formazioni per il controllo dei valichi».

Cessate il fuoco permanente - L'auspicio espresso dai leaders riuniti a Sharm sul conflitto di Gaza e' che «il cessate il fuoco sia permanente e che ci sia un progressivo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia». Lo ha detto ai giornalisti il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi al termine della conferenza stampa congiunta. «Nel frattempo - ha aggiunto - l'auspicio e' che si aprano i valichi per consentire l'arrivo degli aiuti umanitari per gli abitanti di Gaza». Secondo Berlusconi «e' necessario che ci sia una riconciliazione tra Hamas e l'Autorità Nazionale Palestinese: senza una riconciliazione – ha sottolineato il premier - non può esserci un soggetto che possa sedersi al tavolo e parlare in nome di tutti i palestinesi con Israele per arrivare ad una soluzione del processo di pace».