27 agosto 2025
Aggiornato 23:00
Decreto Gelmini

«La scure della Gelmini fa a fette il Federalismo»

«Ignorata l'autonomia degli Enti locali e delle Regioni, colpiti i Comuni montani o isolati»

«Il governo sbandiera tanto di federalismo, ma alla prova dei fatti nega le più elementari competenze delle Regioni e degli enti locali. La scure del ministro Gelmini ne è una lampante dimostrazione facendo a fette il concetto stesso di autonomia. Il giudizio fortemente negativo espresso oggi dalle Regioni è la giusta reazione ad un'ingiusta norma di commissariamento».

Lo sostiene la sen. Mariangela Bastico, ministro per gli Affari regionali del governo ombra, riferendosi alla norma che riguarda le scuole cosiddette sottodimensionate che «determinerà tagli pesanti se Regioni, Enti Locali, gruppi parlamentari di opposizione, insieme con cittadini ed insegnanti, non riusciranno a bloccare il «taglia - scuole».

«La norma prevede, infatti- aggiunge - che se Regioni ed Enti Locali non attueranno autonomamente entro il 30 novembre il dimensionamento (cioè il taglio) della rete scolastica, il presidente del Consiglio, previa diffida, nominerà un Commissario ad acta per la realizzazione del piano».
«Questa norma - prosegue - costituisce un intollerabile atto di ingerenza istituzionale: invade, definendo con decretazione d'urgenza modalità e tempi, tra l'altro impraticabili, competenze esclusivamente regionali. Scarica, inoltre, enormi costi sociali ed economici sulle famiglie e sui Comuni, in particolare i più piccoli e quelli delle zone montane. Un altro pessimo esempio di come il Governo Berlusconi predica e sbandiera il federalismo, mentre pratica un forte centralismo, comprimendo autonomie e competenze degli Enti Locali».

«In Italia, secondo il piano Gelmini - spiega la Bastico - sono infatti a rischio 2590 autonomie scolastiche su 10.800 con meno di 500 alunni. Si tratta in via prevalente di scuole del primo ciclo collocate in Comuni montani o isolati; o di scuole superiori che costituiscono polo di riferimento per ambiti territoriali abbastanza vasti. Se approvata, questa norma scardina l'idea di scuola come istituzione capillarmente diffusa e radicata nel territorio, luogo di identità, di educazione e di futuro».
«Privare una comunità della scuola - conclude il ministro ombra - che spesso costituisce l'unico presidio pubblico nel territorio, luogo di incontro oltre che di istruzione è una scelta assai grave che intende cambiare la natura stessa della scuola come istituzione, per trasformarla in un servizio a domanda individuale, offerto indifferentemente dallo Stato o da soggetti privati. Il Ministro Gelmini ha dichiarato infatti che parte delle risorse risparmiate nella scuola pubblica saranno utilizzate per sostenere la libera scelta delle famiglie per la scuola privata».