1 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Lettera al Quotidiano Il Centro

Abruzzo: minima moralia per le elezioni

Acerbo (PRC): «Il rinnovamento delle liste PD in Abruzzo è un prerequisito indispensabile per discutere di liste e candidati presidenti»

Pubblichiamo ampi stralci della lettera aperta inviata oggi al direttore del 'Centro', principale quotidiano abruzzese, da parte dell'esponente del Prc Maurizio Acerbo.
Con una lettera aperta inviata oggi al direttore del principale quotidiano abruzzese, ‘Il Centro’, l'esponente del Prc Maurizio Acerbo eccepisce rispetto a un giudizio espresso dal direttore sulla posizione presa dal Prc abruzzese e nazionale sulla vicenda Del Turco.

Quelli che seguono sono ampi stralci della lettera di Acerbo che il quotidiano 'Il Centro' pubblica oggi 19 Agosto.

«Insieme all'IdV viaggeremmo, secondo lei, 'per conto proprio convinti di trarre un vantaggio elettorale a due cifre agitando la bandiera della legalità. Si tratta di un giudizio ingeneroso e che non corrisponde ai fatti - scrive Acerbo - . Sarei ovviamente ben contento di un successo elettorale del mio partito, ma so che l'avere ragione non si traduce sovente in voti (specialmente in una competizione in cui pesano moltissimo i «notabili» e i gestori di macchine clientelari).

Rifondazione ha sempre condotto una trasparente battaglia in Abruzzo per il cambiamento e ha sempre posto al centro la questione morale. Siamo stati cassandre inascoltate e derise, presentati come rompiscatole quando ponevamo problemi vitali per il futuro della nostra regione.

Spesso e volentieri siamo stati lasciati soli anche dalle altre forze della sinistra. Ma non abbiamo mai praticato l'autoisolamento. Ci siamo sempre posti il tema di una cambiamento che fosse reale nella vita regionale e non il semplice alternarsi di coalizioni che riproducono gli stessi vizi. Se siamo criticabili è per aver troppo pazientato rispetto a un centrosinistra nel quale i processi degenerativi hanno evidentemente superato ogni livello di guardia.

Quando poniamo con nettezza il tema dell'incandidabilità alle prossime elezioni regionali di esponenti politici anche solo sfiorati dalle inchieste lo facciamo con la convinzione che sia indispensabile per ridare credibilità alle istituzioni.

Riteniamo che si tratti di un pre-requisito senza il quale il confronto programmatico diventa una farsa. Il fatto che il PD abruzzese, investito da una miriade di inchieste certo non frutto di un complotto giudiziario, non risponda alle nostre sollecitazioni è davvero surreale.

Un profilo di radicale rinnovamento è l'unica condizione per poter combattere a viso aperto un centrodestra che solo il silenzio del PD può far passare per candido e immacolato. Il problema è che per poter parlare ai cittadini con voce forte e chiara non bisogna avere scheletri negli armadi. I fatti ci stanno dando ragione, purtroppo».