20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Scuola e Università

Istruzione, Gelmini: «rimettere ordine nel mondo della scuola e dell'universita»

«Sarò un Ministro pragmatico che farà scelte mirate e incisive»

«Non sarò un ministro delle grandi riforme, questa ambizione non mi appartiene, ma sarò un ministro pragmatico che farà scelte mirate e incisive per rimettere ordine nel mondo della scuola e dell’università».

Lo ha affermato il Ministro dell’istruzione, dell’Università’ e della ricerca, Mariastella Gelmini in un’intervista all’Occidentale.
«Sono convinta che quella resistenza al cambiamento che ha impedito negli anni passati di produrre una svolta decisiva al sistema dell’istruzione oggi sia minata da un’opinione diffusa: le cose non possono più andare avanti così perché non funzionano da troppo tempo. E che anche la richiesta di sacrifici pesanti fatta da Tremonti nell’ultima manovra sarà accettata come un’opportunità’ per il cambiamento e non come l’ennesima mannaia che cala dall’alto indiscriminatamente e punisce le parti più vitali del paese. Alla scuola, all’università’ va restituita l’anima perduta. Non si può pensare di continuare a governarla, come accaduto negli ultimi anni, tramite circolari, decreti e provvedimenti. Va restituita dignità e valore al capitale umano. Ma questo si può fare solo attraverso il ripristino dell’ordine e di un sistema di valutazione efficace. Serve più autonomia, più responsabilità e anche la possibilità di liberare risorse per premiare il merito.

E gli insegnanti devono tornare ad essere educatori e a valutare le qualità dei ragazzi sulla base delle conoscenze ma anche degli stili di vita ’La scuola e l’università’ devono avere una connotazione pubblica anche quando i servizi sono erogati da istituzioni non statali. Ce lo dice la Costituzione. Ma non si può pensare che scuola e università siano istituzioni che possano sottrarre ad un’analisi costi benefici o alla valutazione. L’impronta ideologica privatistico-aziendale non mi appartiene ma se l’organizzazione generale del sistema non funziona, va colmato quel deficit di managerialità di cui ha bisogno qualsiasi struttura sociale. Alla scuola servono autorità e disciplina. La disciplina fa parte dell’educazione. E non c’entra proprio niente il ritorno al passato. Gli studenti hanno bisogno di essere guidati».