24 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Fintech

Per mettere ordine nel mondo delle criptoattività «occorre una regolamentazione bilanciata»

Lo ha affermato il vice direttore generale della Banca d'Italia, Piero Cipollone, in occasione del convegno di studi «Criptoattività: un terreno di nuove opportunità e sfide», organizzato a Milano dalla Banca d'Italia e l'Anspc.

Criptovalute
Criptovalute Foto: Pixabay

Per mettere ordine nel mondo delle criptoattività «occorre una regolamentazione bilanciata». Il nodo è «gestire il rischio senza uccidere la possibile innovazione che c'è. Ogni cripto ha una tecnologia sottostante interessante che forse potremo utilizzare in futuro. Non dobbiamo uccidere un possibile mercato. C'è un grande sforzo a livello internazionale per normare il settore. Se riuscissimo a coordinare bene potremmo avere una base efficace su scala internazionale». Lo ha affermato il vice direttore generale della Banca d'Italia, Piero Cipollone, in occasione del convegno di studi «Criptoattività: un terreno di nuove opportunità e sfide», organizzato a Milano dalla Banca d'Italia e dall'Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito (Anspc).

«Oggi la diffusione delle criptoattività riguarda solo una piccola parte del sistema finanziario», ma «c'è sempre il rischio di contagio. Finora non lo abbiamo visto, ma il rischio è altissimo e quindi tutto il mondo si sta interrogando su come regolamentare questo campo. Il quadro è molto complicato, perchè c'è il rischio di ricadute più ampie, in primis sulla stabilità finanziaria. Casi come il crollo di Terra-Luna sono un campanello d'allarme per definire al più presto un sistema regolamentare che sancisca la tutela degli utilizzatori», ha sottolineato Cipollone, secondo il quale, a livello Ue, «il regolamento Mica forse segnerà un passaggio importante perché porterà a una cornice normativa generalizzata». La domanda, si è poi chiesto il vice Dg della Banca d'Italia, è «basta Mica? Nonostante sia un passo avanti fondamentale per l'ordinamento europeo, presenta diversi limiti e non catturerà integralmente il fenomeno cripto, perché restano esclusi gli Nft"

Secondo il Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Antonio Laudati, «un mondo che cambia così velocemente ha bisogno di regole, ma un meccanismo così globale non può essere regolamentato da un singolo Stato. Grandi come la Cina hanno provato a fargli la guerra, e l'hanno persa. Gli Usa - dopo che Powell per anni si è detto contrario - hanno capito che non possono arginare il bitcoin ma devono regolamentarlo».

«Noi - ha rilevato Laudati - cerchiamo di fare il regolamento Mica, ma sappiamo le complessità che ci sono a livello europeo. Non ci si riesce a mettere d'accordo sul gas, figuriamoci su questo».

Il fenomeno delle criptoattività «è esploso negli ultimi due anni» e lo scenario «è molto complicato perchè la dimensione tecnologica frantuma tutti gli aspetti regolamentari a cui eravamo abituati». Fino a gennaio 2020, ha segnalato Cipollone, le attività legate al mondo cripto «riguardavano una nicchia, ma in meno di 2 anni le cifre sono decuplicate», passando da una capitalizzazione di mercato inferiore a 200 miliardi di dollari ai 3 mila miliardi raggiunti a novembre 2021». Con i casi di quest'anno legati al crollo della criptovaluta Luna e alla bancarotta della piattaforma americana Celsius, però, le quotazioni «sono scese del 70% e oggi il valore di queste attività oscilla attorno ai mille miliardi di dollari».

Quindi, oggi «ci troviamo di fronte a una situazione di mercato delle criptoattività molto diversa rispetto a un anno fa», ha rilevato il direttore della sede milanese della Banca d'Italia, Giorgio Gobbi, segnalando che «alcuni rischi legati alla stabilità degli schemi costruiti attorno a questi strumenti si sono materializzati. Dunque è importante capire come e cosa regolamentare». In Europa «ci sono stati progressi verso la costruzione di un quadro normativo volto a rendere più trasparente e sicuro l'ecosistema cript, ma resta ancora molto da fare soprattutto se le mutate condizioni di mercato orienteranno la ricerca e l'innovazione verso nuove aree ancora inesplorate», ha affermato Gobbi.

Per il presidente dell'Anspc, Ercole Pellicanò - che non potendo partecipare di persona ha inviato un messaggio al convegno - «il processo, se visto come evoluzione positiva del sistema, non va bloccato, ma gestito con vigile cautela e regole precise e incisive». La realtà fintech, ha detto, «si è sviluppata prepotentemente negli ultimi anni producendo sensibili scossoni, anche positivi, ma a volte anche un po' destabilizzanti nel contesto economico e sociale». Per questo, ha concluso Pellicanò, occorre «disciplinare un settore ad alto potenziale che ci pone di fronte ad accese sfide ma anche ad esaltanti opportunità».