19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Internet & Politica

Facebook e Google valutano cambiamenti sulle pubblicità politiche e le «fake news»

Il colosso di Mountain View ha deciso di non consentire più alle campagne politiche di indirizzare i loro annunci agli utenti, sulla base delle loro presunte preferenze politiche

Facebook e Google valutano cambiamenti sulle pubblicità politiche e le «fake news»
Facebook e Google valutano cambiamenti sulle pubblicità politiche e le «fake news» Foto: Pixabay

NEW YORK - Facebook sta valutando la possibilità di apportare cambiamenti alle sue regole per le pubblicità politiche che potrebbero includere il divieto di rivolgersi a piccoli gruppi di persone, nel tentativo di impedire la diffusione delle informazioni false, che hanno più presa tra un pubblico molto specifico. Secondo fonti del Wall Street Journal, il social network starebbe valutando la possibilità di aumentare il numero minimo di persone da raggiungere con le pubblicità politiche da cento a poche migliaia.

Altri grandi società del settore stanno correndo ai riparti contro la disinformazione: ieri, Google ha fatto sapere che non consentirà più alle campagne politiche di indirizzare i loro annunci agli utenti sulla base delle loro presunte preferenze politiche; a ottobre, Twitter ha annunciato che non accetterà più pubblicità politiche.

Google porrà limiti a propaganda politica in tutto il mondo

Google non consentirà più alle campagne politiche di indirizzare i loro annunci agli utenti sulla base delle loro presunte preferenze politiche. Inoltre le campagne elettorali non potranno incrociare i loro database di possibili elettori con la base di utenti di Google per prendere di mira persone su piattaforme diverse, come YouTube e le ricerche di Google. Le nuove norme entreranno in vigore in Gran Bretagna entro una settimana e altrove più avanti. Le campagne potranno indirizzare i loro annunci sulla base di età, sesso e localizzazione.

Google inoltre, a differenza di quanto ha fatto Facebook, ha anche annunciato che prenderà misure contro dichiarazioni chiaramente fuorvianti contenute negli annunci. Mark Zuckerberg ha detto che il suo social network non farà fact-checking sulla propaganda dei candidati politici o delle campagne. Twitter ha invece annunciato che non consentirà nessun genere di propaganda politica.

Interventi solo sulla disinformazione più palese

La nuova linea di Google pone il colosso internet Usa a metà strada, con interventi solo sulla disinformazione più palese. «Riconosciamo che un robusto dialogo politico è una parte importante della democrazia e nessuno può in maniera sensata giudicare qualunque presa di posizione o reazione o insinuazione politica» ha detto Scott Spencer, capo della gestione del prodotto di Google Ads. «Perciò ci aspettiamo che il numero di annunci politici su cui interverremo sarà molto limitato, ma continueremo a farlo per le violazioni chiare».