1 maggio 2024
Aggiornato 01:00
innovazione

Alternanza scuola-lavoro e digitale: c'è l'accordo

In particolare il protocollo di intesa, di durata triennale, siglato con il MIUR intende rafforzare la collaborazione tra TIM e le istituzioni scolastiche

Alternanza scuola-lavoro e digitale: c'è l'accordo
Alternanza scuola-lavoro e digitale: c'è l'accordo Foto: Shutterstock

ROMA - Più alternanza scuola-lavoro all’interno delle scuole superiori italiane, maggior focus sulle competenze digitali e sullo sviluppo di quelle skills che saranno determinanti per il lavoro del futuro. L’obiettivo è formare i lavoratori di domani, in modo tale che siano più propensi ad affrontare le sfide tecnologiche. Sono queste le basi su cui si fonda l’accordo siglato in questi giorni tra TIM e il MIUR.

In particolare il protocollo di intesa, di durata triennale, siglato con il MIUR intende rafforzare la collaborazione tra TIM e le istituzioni scolastiche per favorire nella scuola secondaria l’orientamento post-scolastico dei giovani e approfondire la conoscenza dell’Information and Communication Technology. Grazie a questo accordo MIUR e TIM si impegnano a realizzare percorsi formativi sempre più innovativi e legati  alle mutevoli esigenze del mercato occupazionale. Un’occasione per contribuire alla crescita delle competenze tecnologiche dei ragazzi che potranno così iniziare a pensare a «cosa fare dopo» con una migliore conoscenza del mondo del lavoro che li aspetta.

Se da una parte, infatti, i giovani ragazzi italiani hanno migliorato nel tempo le proprie competenze informatiche e digitali, permane un notevole gap rispetto sia agli altri paesi europei che relativamente all’offerta da parte delle aziende. In media, soltanto il 30%, conosce la definizione corretta di strumenti dell’innovazione digitale applicati al business come «mobile advertising», «cloud», «fatturazione elettronica» o «big data» (erano il 25% due anni fa), mentre ben il 60% non ha mai sentito nominare alcune delle principali aree dell’innovazione digitale, come blockchain, Internet of Things o Industria 4.0. Passando dalla teoria alla pratica il divario diventa più evidente: solo un universitario su cinque (il 21,5%, contro il 18,6% del 2015) mediamente ha un'esperienza concreta nella gestione di progetti digitali.

Nell’ottica di una fabbrica 4.0, fondamentale importanza avranno gli istituti tecnici superiori, percorsi altamente specializzati e post diploma che permettono di acquisire delle competenze (anche tecnologiche) molto specifiche rispetto a una determinata materia. Anche qui c’è da recuperare il gap con i nostri vicini di casa, soprattuto con la Germania che sforna ogni anno, dai suoi ITS, ben 740mila diplomati contro gli 8mila italiani. Le premesse, però, sono buone. Già, perché i 370 corsi formativi attualmente presenti in Italia contribuiscono a creare una vera e propria forza lavoro: ben il 90% di chi si diploma all’interno di un Istituto Tecnico Superiore trova lavoro entro un anno. Questi percorsi sono, tuttavia, ancora molto sconosciuti sia alle famiglie a ai ragazzi che devono, così, essere adeguatamente orientati.

L’iniziativa di inserisce nell’ambito del percorso di Alternanza Scuola Lavoro già avviato quest’anno da TIM e che coinvolge, a livello nazionale, oltre 600 studenti di 24 licei e istituti tecnici in 10 città italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino), con un programma di 40 ore di formazione in  aula e laboratorio – sotto la guida di tutor e personale tecnico specializzato – con l’obiettivo di approfondire i temi della digital transformation.