19 marzo 2024
Aggiornato 03:00
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Il cerotto innovativo di Trieste che misura la glicemia

Il cerotto è dotato di micro-aghi davvero molto poco invasi ed è in grado di misurare costantemente la glicemia

TRIESTE - Conoscere il proprio grado di glicemia semplicemente attraverso un cerotto. L’idea, straordinaria, arriva dalla startup triestina Sensor Health e da Fourogh Katouzian e Mohammad Hassan Mohsen Darai, i due ricercatori che l’hanno costituita, e ha l’obiettivo di migliorare sensibilmente la vita delle persone affette da diabete.

Una vita in laboratorio
Una vita dedicata alle ricerca e alla medicina quella di Fourogh Katouzian, giunta in Italia negli anni ’80 per studiare Chimica e Tecnologie Farmaceutiche all’Università di Trieste e per proseguire poi, grazie a diverse borse di studio (una ottenuta grazie alla Fondazione CRTrieste) al centro Burlo Garofalo. Un’esperienza che ha permesso a Katouzian di essere più attenta anche nei confronti dei disturbi dei bambini. Il fatto di doversi pungere ogni giorno per misurare la glicemia, può essere davvero frustrante per loro.

Diabetici in aumento in Italia
La tecnologia messa a punto dalla startup potrebbe rivelarsi davvero utile a fronte dei nuovi dati emersi dal rapporto «Diabete in Italia» pubblicato dall’Istat. Nel nostro Paese, chi soffre di diabete, rappresenta il 5% della popolazione, una diffusione quasi raddoppiata in 30 anni, con un milione di diabetici in più rispetto al 2000. Tra gli aspetti positivi, però, ci sono le diagnosi sempre più precoci e accurate, che portano a galla anche casi prima sconosciuti. Confrontando le generazioni, infatti, si può notare che nelle "coorti di nascita" più recenti la quota di diabetici aumenta più precocemente che nelle generazioni precedenti, proprio a conferma della progressiva anticipazione dell'età in cui la malattia viene diagnosticata. Un altro dato importante è poi l’aumento della sopravvivenza dei malati: la mortalità per diabete, negli ultimi dieci anni, si è ridotta di oltre il 20% in tutte le classi di età.

Come funziona il cerotto per i diabetici
Diamass (il cerotto innovativo, ndr.) è un patch dotato di micro-aghi che misura in continuo la glicemia delle persone affette da diabete inviando i dati real-time ad un supporto esterno. E’ di facile applicazione, è indolore, davvero poco invasivo, si auto-calibra e ha bassi costi di produzione, oltre a fornire dati molto accurati. La tecnologia si basa su un biosensore che utilizza un recettore biologico (bio-recettore) associato ad un trasduttore di tipo chimico-fisico capace di reagire solo con un determinato analita (oggi per il glucosio, domani potenzialmente per biomarker cardiaci, biomarker tumorali ecc.) nel liquido interstiziale. Il legame tra biorecettore ed analita crea un segnale elettrico che viene rilevato dal trasduttore che lo elabora e trasmette sotto forma di dati tramite dispositivo bluetooth ad una applicazione scaricabile su qualsiasi smartphone/ tablet.

Una misurazione continua
Questa tecnologia potrà essere applicata per realizzare molteplici sensori medici innovativi, il primo dei quali è appunto Diamass, un cerotto a tutti gli effetti classificabile come minimamente invasivo, poiché i suoi micro-aghi (che sono micro come diametro e come lunghezza) non provocano dolore o reazioni infiammatorie dovute al trauma. Rispetto ai dispositivi classici ha il vantaggio di permettere la misurazione continua, di essere molto più facile da usare, essendo semplicemente applicabile sulla cute tramite pressione, e di minimizzare il rischio di rottura/deformazione dei micro-aghi. Inoltre, la molteplicità degli aghi permette di fare una media di molte misure, ovviando alla possibilità che il posizionamento dell’ago singolo generi un errore. I bassi costi di produzione, in più, renderanno possibile la diffusione del cerotto anche nei Paesi cosiddetti emergenti.

Un progetto possibile anche grazie al crowdfunding
Per Diamass è stata depositata la domanda di brevetto internazionale e sui prototipi sono in corso i test clinici da parte dei Centri di dialettologia autorizzati dal Ministero della Salute. Al termine di questi test, si procederà con la richiesta della marcatura CE, la registrazione del brevetto nei diversi Paesi di interesse ed il successivo sfruttamento economico dell’invenzione. Questi step saranno resi possibili anche grazie a una campagna di equity crowdfunding avviata poche settimane fa sul portale CrowdfundMe e che - in pochissimi giorni - ha superato completamente l’obiettivo massimo fissato a 250mila euro, raccolti da 85 investitori. Il prossimo passo per la startup? «Stiamo partendo con un nuovo progetto per la diagnosi precoce d’infarto - afferma la ricercatrice -. Sono fiduciosa».