Così Alibaba testa la sua potenza, con lo shopping sfrenato dei single
Durante il Single's Day Alibaba ha venduto merci per 25,4 miliardi di dollari, un record assoluto che mette l'America al palo

MILANO - Single vuol dire soldi, almeno per il colosso cinese Alibaba che, in pochissimi minuti, nella giornata che festeggia i «solitari», ha venduto articoli per 25,4 miliardi di dollari, circa 21,67 miliardi di euro. Solo Alipay, nei primi due minuti, ha registrato transazioni per un miliardo di dollari. Ciò rappresenta un impressionante aumento del 39% rispetto al totale delle vendite effettuate lo scorso anno per un valore pari a 17,79 miliardi di dollari, segno che il colosso di Jack Ma sta correndo sempre più velocemente (di Amazon, ndr.). E fa ben sperare per un altro trimestre di successo in cui i ricavi di Alibaba sono aumentati del 61% grazie al suo core business in Cina.
Alibaba Single’s Day ha messo i più sfrenati giorni di shopping americano alla porta. Durante il Black Friday i rivenditori al dettaglio hanno tirato su miseri 3 miliardi di dollari, 3,5 miliardi le vendite che si sono registrate il lunedì dopo, il cosiddetto Cyber Monday. E in entrambi i casi si parla di record (per loro). Risultati che non hanno nulla a che vedere con i numeri del colosso cinese.
Circa il 90% delle transazioni è stato effettuato tramite cellulare. Al suo apice, i processori della società hanno gestito 256.000 transazioni al secondo. Per Alibaba, il Single’s Day è, ovviamente, un banco di prova per testare le sue tecnologie ed eventuali limiti di cloud computing, consegna delle merci e pagamenti. A tal fine, i team Alibaba si sono sparsi in tutta la nazione prima dell'evento per aiutare i punti vendita - 600mila retail e 1000 brand - ad aggiornare i loro sistemi informatici. Questi rivenditori, molti dei quali ubicati nelle principali località della città di Hangzhou, diventeranno centri di consegna e stoccaggio.
Per collegare a Internet un decimo dei sei milioni di convenience store cinesi, Alibaba utilizza un'applicazione denominata Ling Shou Tong, che significa "connettere al dettaglio». La merce viene spedita da appositi magazzini Alibaba, evitando intermediari. Con un decisivo aumento del profitto. L'azienda sta anche convertendo 100mila punti vendita in cosiddetti smart store. Vi partecipano marchi tra cui Levis e L'Oreal. Se un negozio è a corto di un certo inventario, i clienti possono tenere traccia della disponibilità in altre sedi. Possono anche ottenere la consegna della merce a casa loro.
Quello di Alibaba è un’esperimento agli albori che, se funziona, potrebbe aumentare il vantaggio su Amazon nel frammentato mondo della vendita al dettaglio fisica. Jack Ma ha speso miliardi per acquistare drogherie, centri commerciali e persino grandi magazzini anni prima che Amazon annunciasse l'acquisizione di Whole Foods Market. E i risultati già si vedono. I ricavi dalla sua nuova vendita al dettaglio - supermercati Hema, principalmente - sono più che quintuplicati nell’ultimo trimestre. Merito della commistione tra offline e online, che sta assumendo sempre più un ruolo chiave per i consumatori cinesi.
Dopo il Single’s Day Alibaba si troverà a distribuire qualcosa come 700 milioni di pacchetti. Un numero massiccio che richiede una solida rete logistica sia in Cina che al di fuori. L’intenzione di Alibaba è quella di continuare a investire in questa direzione, per garantire un livello di qualità sempre maggiore. Del resto, Jack Ma, nella logistica, ci ha investito ben 15 miliardi di dollari. L’obiettivo è quello di sviluppare una capillare rete logistica globale e conquistare - con la sua flotta di corrieri - tutto il mondo. In una settantina di anni.