23 giugno 2025
Aggiornato 09:00
agricoltura

In Romagna il più grande impianto 4.0 per la lavorazione del kiwi

E' stato inaugurato a Castel Bolognese, in provincia di Ravenna. Un investimento copioso, di 5 milioni di euro, in tecnologie, per uno dei prodotti che sappiamo coltivare meglio

In Romagna il più grande impianto 4.0 per la lavorazione del kiwi
In Romagna il più grande impianto 4.0 per la lavorazione del kiwi Foto: Shutterstock

RAVENNA - Quello a Castel Bolognese, in provincia di Ravenna, inaugurato pochi giorni fa, è il più grande e avanguardistico impianto in Europa per la produzione di kiwi. Un investimento copioso, di 5 milioni di euro, in tecnologie, per uno dei prodotti che sappiamo coltivare meglio, il kiwi. Tanto che oggi l’Italia è il primo produttore a esportare in tutto l’emisfero Nord del nostro pianeta.

L’impianto di kiwi 4.0
Gli investimenti in tecnologia, permetteranno di aumentare del 10% sia le coltivazioni che le esportazioni, rispettando naturalmente la qualità del Made in Italy. Italiana è anche la tecnologia installata a Castel Bolognese: le  linee di calibrazione e confezionamento sperimentali sono della Sermac di Cesena, che automatizzano tutte le fasi di lavorazione, garantendo nel contempo la tracciabilità all’origine del prodotto. Una delle tecnologie più all’avanguardia è rappresentata da un brevetto delle macchine Semac che permette di poter osservare il frutto meglio dell’occhio umano. In questo modo è possibile scoprire eventuali zone difettose sia in superficie che all’interno del frutto e tradurle in immagini digitali.

Tunnel di raffreddamento
Oltre alle due calibratrici (otto linee ognuna) con una capacità oraria complessiva di 40 tonnellate di prodotto e i due sistemi paralleli di confezionamento (con una potenzialità di 20 tonnellate l’ora e processi totalmente robotizzati), sono stati inaugurati a Castel Bolognese due nuovi tunnel di raffreddamento rapido per la gestione del prodotto esportato oltremare (il kiwi ben conservato dura anche sei mesi) e 1.200 posti pallet di stoccaggio.

Agricoltura 4.0
L’Agricoltura 4.0 è una naturale evoluzione tecnologica dell’Agricoltura di Precisione, peraltro contemplata anche nel Piano Industria 4.0 del Governo. In un’ottica di riduzione dei costi e degli spechi, la tecnologia nasce per facilitare il lavoro dell’uomo e lo fa attraverso una quantità potenzialmente infinita di sensori e informazioni che vengono trasmessi via Internet. Ne è un esempio il progetto dell’Università del Missouri che sfrutta delle torri poste nei campi per controllare lo stato delle piante e programmare degli interventi mirati a terra tramite dei robot. Il caso è esemplare perché il processo è automatizzato. All’uomo non resta che controllare i dati e le informazioni che le macchine inviano sfruttando la rete per aggiustare un po’ il tiro o programmare operazioni differenti.  L’uso dei droni, peraltro, può rappresentare un importante passo avanti in questa direzione. Questi, connessi costantemente a internet, hanno la capacità di monitorare una coltivazione molto meglio di quanto non farebbe l’occhio umano, accorgendosi di eventuali patologie e comunicando quindi questi dati all’agricoltore medesimo.