19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
food processing

Il cibo del futuro sarà sano, sostenibile e tracciabile

Cambiano gli scenari e si invertono le tendenze: la parola d'ordine è salubrità, qualità e sostenibilità. Di questo e molto altro si parlerà a Seeds&Chips - Global Food Innovation Summit a Milano i prossimi 8-11 maggio

MILANO - Quanto a cibo, si sa, siamo tra i migliori Paesi al mondo. Del resto la dieta mediterranea è riconosciuta a livello internazionale per i suoi prodotti di qualità e per i benefici che ha a livello fisico. Secondo uno studio pubblicato da Bloomberg su 163 Paesi, l’Italia è il paese più sano al mondo. E tutto ciò malgrado la recente diaspora tra Made in Italy e multinazionali dopo la proposta delle stesse di introdurre in Europa uno schema cosiddetto a ‘semaforo’ simile a quello utilizzato in Inghilterra (bollino rosso per i prodotti a più alto tenore di grasso, zucchero o sale e poi giallo e verde per i più «salutari»). Tale sistema penalizzerebbe molto il Made in Italy poiché nel Regno Unito tanti nostri formaggi, salumi, oli e così via hanno ricevuto il bollino rosso mentre i soft drink edulcorati hanno il verde. Una situazione che ha del paradossale, considerando il primato che deteniamo quanto a qualità del cibo.

Il cibo sano
Che poi i trend futuri parlano chiaro: gli occhi sono sempre più puntati sulla salubrità degli alimenti, il loro tracciamento nella filiera agroalimentare e, non da ultima, la loro qualità. Tema caldo di cui si approfondirà soprattutto durante Seeds&Chips - Global Food Innovation Summit, l’evento dedicato alle nuove innovazioni in campo agricolo e alimentare che si terrà a Milano dal’8 all’11 maggio prossimi. «Sappiamo ancora molto poco del mondo vegetale e dell’impatto che alcuni di questi prodotti possono avere sulla nostra salute - ha detto Marco Gualtieri, ideatore e Chairman dell’evento -. In questo senso l’analisi dei Big Data può darci moltissime informazioni: dall’uso di nuove forme vegetali al modo in cui queste crescono e si sviluppano». Nei prossimi anni, soprattutto con l’avvento della genetica e delle carni sintetiche, sarà sempre più importante parlare di nutrizione sana e personalizzata. L’intelligenza artificiale, poi, con l’aiuto di sensori e satelliti sarà in grado di farci capire come crescono le piante e indirizzare l’agricoltura tradizionale verso soluzioni più sostenibili, soprattutto rivolte a un più corretto uso dei fitofarmaci.

I Millenials sono più attenti al cibo
Se negli scorsi anni si è assistito a un aumento esponenziale dei fast food e al, cosiddetto cibo spazzatura, le generazioni odierne sono molto più attente alla qualità del cibo. Merito anche di Internet che rende più democratiche e accessibili le informazioni. Ed ecco che i Millenials rappresentano un pubblico sempre più attento alla qualità, alla salute, alla sostenibilità e alla novità: rispetto alle generazioni precedenti, i nativi digitali spendono di più in cibo – la spesa annua negli USA è di 1,4 trilioni di dollari – ma sono anche più informati su ciò che mangiano. Una generazione molto esigente e consapevole, che rivolge grande attenzione alla qualità del prodotto e alle proprietà benefiche e nutrizionali degli alimenti, l’80% vuole infatti sapere di più sulla provenienza e la tracciabilità del cibo che consuma. Tra i food trend: l’alto gradimento di alimenti organici, biologici e a Km zero, l’attenzione per la sostenibilità ma anche la richiesta di un’offerta più ampia di prodotti.

Le etichette intelligenti
In questo contesto è di fondamentale importanza l’etichettatura dei prodotti alimentari. Un segno distintivo che aiuta l’utente a capire il percorso compiuto dall’alimento, dal momento della sua nascita fino a quando finisce sulla tavola. A tal proposito è interessante lo studio condotto da ENEA sulle etichette ‘intelligenti’ da utilizzare nei supermercati del futuro per  controllare lo stato di conservazione dei cibi grazie a sensori chimici di temperatura e umidità. Non si tratta di fantascienza, ma di elettronica organica, una delle piattaforme più avanzate di sperimentazione di nuovi materiali, sviluppata presso il Centro ENEA di Portici.