24 aprile 2024
Aggiornato 11:30
l'italia non recepisce la direttiva europea

Fedez affida i diritti d'autore a Soundreef, scacco matto alla SIAE

L'Italia avrebbe dovuto recepire la direttiva europea per la liberalizzazione dei diritti d'autore lo scorso 10 aprile, ma la legge si è arenata alla Camera

Fedez affida i diritti d'autore a Soundreef
Fedez affida i diritti d'autore a Soundreef Foto: Shutterstock

ROMA - Colpo di coda per Fedez che dice sì all’innovazione e fa scacco matto alla SIAE, affidando la raccolta dei suoi diritti d’autore alla Soundreef, startup che ha creato una piattaforma innovativa per la gestione dei diritti musicali.

Fede affida i diritti d’autore a Soundreef
L’annuncio è stato dato oggi, in una conferenza stampa a Milano. Il rapper in testa alla classifica 2015 dei concerti con più biglietti venduti, ha scelto di lasciare SIAE e affidarsi a Soundreef anche in virtù di una direttiva UE (n.26 del 2014) che liberalizza la raccolta dei diritti d’autore che avrebbe dovuto entrare in vigore il 10 aprile. Una scelta ponderata, ma che - come afferma lo stesso Fedez - è stata fatta con l’intenzione di appoggiare l’innovazione e soprattutto chi «fa trasparenza e fa della meritocrazia un valore fondante». Una scommessa importante su cui si giocano le carte dell’innovazione e dell’imprenditoria giovanile italiana: «Quello che sto facendo oggi - ha detto Fedez - è giocarmi il culo insieme a loro, perché gli sto dando tutto il mio patrimonio autoscale. Vediamo come va, io sono fiducioso».

Cos’è Soundreef
Soundreef, startup nel portfolio di LVenture Group, è una piattaforma innovativa per la gestione dei diritti musicali, in concorrenza con monopolisti, che fornisce ai propri clienti un catalogo di musica di altissima qualità e corrisponde ai proprietari dei diritti d’autore le royalty in base alle effettive riproduzioni dei brani musicali in maniera rapida e trasparente. A marzo Soundreef è stata riconosciuta ufficialmente in Inghilterra per effettuare la raccolta dei diritti di autore. «In questo momento, la scelta di Fedez di conferire l’incarico di riscuotere i suoi proventi musicali a Soundreef non solo è un passo importante per la startup, ma dimostra anche un ampio consenso riguardo alle ricadute positive della liberalizzazione e della fine del monopolio SIAE - dice Luigi Capello, CEO di LVenture Group -. Ci sono molti vantaggi che l’industria musicale, che genera 5 miliardi di ricavi l’anno in Europa, può trarre rendendo il mercato dei diritti d’autore più competitivo, trasparente e innovativo».

L’Italia non recepisce la direttiva europea per la liberalizzazione dei diritti d’autore
Impedire l’esistenza di monopolio legalizzato, in modo tale che tutti gli autori ed editori italiani possano scegliere a quale società di intermediazione affidarsi per la gestione dei propri diritti d’autore. E’ questo, di fatto, ciò che ha chiesto la Comunità Europea all’Italia, nella richiesta di adeguarsi alla direttiva europea del 26 febbraio 2014. Il Governo italiano avrebbe dovuto recepirla entro il 10 aprile scorso, ma nessuno si è mosso in questa direzione e la legge si è tristemente arenata alla Camera. Risultato? Autori ed editori debbono fare riferimento alla SIAE che detiene quindi il monopolio. Su un fronte la SIAE dall’altro le startup innovative, guidate appunto da Soundreef che ha messo a punto un algoritmo he gestisce i diritti d’autore in modo molto efficiente: tempi di pagamento brevi (qualche settimana, la SIAE ci mette da uno a due anni), ripartizione basata sui brani effettivamente trasmessi grazie a un meccanismo di analytics, un sistema digitale chiaro e trasparente (la SIAE utilizza invece un sistema forfettario). Ed è nata la lotta, un po’ come quella tra tassisti e Uber, perché, si sa, qui in Italia per certi aspetti l’innovazione è ancora un concetto tabù.

La lotta delle startup
Le starup innovative capitanate (349) da Soundreef, incubatoi e acceleratori d’Italia hanno scritto una lettera a Matteo Renzi per chiedere lo stop al monopolio SIAE e recepire il prima possibile la direttiva UE e introdurre in Italia la liberalizzazione del mercato dei diritti d’autore. Innanzitutto completa liberalizzazione: qualsiasi operatore riconosciuto dalla Intellectual Property Office può stare sul mercato e l’organismo non ha il potere istituzionale di risolvere eventuali controversie. E poi creazione di uno organismo di controllo ad hoc: regolamentazione stretta ma anche apertura del mercato a operatori diversi dalla SIAE.