23 aprile 2024
Aggiornato 12:30
aumenta la CO2

La Terra è più verde di 30 anni fa, ma è colpa dell'anidride carbonica

La rigogliosità delle foglie è dovuta a un aumento dell'anidride carbonica nell'aria. Questa è determinata da un forte inquinamento che sta mutando il nostro clima

Foto: Shutterstock

ROMA - Aumenta l’anidride carbonica e aumenta la vegetazione. Forse è per questo motivo che il nostro pianeta, negli ultimi 35 anni, è diventata più verde. Una notizia che, apparentemente potrebbe risultare positiva, nasconde, invece, un lato scuro e conferma quanto l’inquinamento stia raggiungendo livelli allarmanti.

La Terra è diventata più verde
Lo studio che ha portato alla scoperta di questo paradosso, è stato pubblicato sulla rivista Nature Climate Change ed ha coinvolto anche la Nasa, per la registrazione delle immagini dai saltelli in orbita attorno al nostro pianeta. Aumentando il livello di anidride carbonica nell’aria è stato necessario, per la piante, produrre più foglie per smaltirla. Se da una parte l’anidride carbonica rappresenta un vantaggio per le piante, dall’altra, per l’ambiente è un vero e proprio problema. L’inquinamento è, infatti, la principale causa dei cambiamenti climatici che, peraltro, stanno registrando un triste incremento proprio negli ultimi mesi, dove assistiamo a fenomeni di scioglimento dei ghiacciai in misura decisamente preoccupante e prima del previsto, segno che la temperatura del nostro pianeta sta aumentando di decennio in decennio.

Più 25-50% in soli 30 anni
Nel dettaglio lo studio condotto da 32 scienziati provenienti da 24 istituti di 8 paesi diversi ha evidenziato che, a livello mondiale, il verde è aumentato tra il 25-50% nell’arco di circa 30 anni. La rigogliosità delle piante si concentrata soprattutto in Europa, Africa Centrale, Sud Est Asiatico, Amazzonia Settentrionale e Nord America Settentrionale, ovvero tutti paesi che producono una larga percentuale di inquinamento.

Lotta ai cambiamenti climatici
Solo pochi giorni fa è stato siglato l’accordo Cop21 tra i rappresentanti di 171 Paesi che dà inizio alla fase operativa del progetto volto a lasciare indietro le energie fossili per tentare di arrestare il riscaldamento climatico. Innanzitutto la comunità internazionale si è impegnata a limitare l'aumento della temperatura "il più possibile sotto ai 2 gradi e a proseguire gli sforzi per limitarlo fino a 1,5 gradi». Questa seconda menzione è merito di una dura lotta condotta dai paesi più poveri e più esposti alle conseguenze di un innalzamento del livello del mare. Ma molti dubitano della fattibilità di questo obiettivo. Secondo l'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) sarà necessario ridurre le emissioni fra il 40 a 70% tra il 2010 e il 2050 per restare sotto 2 gradi.