20 aprile 2025
Aggiornato 05:00
violati i principi

Facebook, India contro Zuckerberg: minaccia la neutralità della rete

Facebook da sempre definisce Free Basic un metodo per portare Internet alle popolazioni più povere. Ma per l'India Menlo Park seleziona arbitrariamente l'accesso a siti e servizi

NEW YORK - L’India dice no al progetto di Facebook «Internet gratis» che garantisce l’accesso a costo zero ad alcuni servizi, tra cui al popolare social network. Il paese ha, infatti, approvato una nuova legge che impedisce ai servizi di telecomunicazione di imporre tariffe differenti in base ai contenuti. Lo ha stabilito l'autorità indiana di regolamentazione per le telecomunicazioni (TRAI). Il provvedimento comporterà ripercussioni significative per le aziende hi-tech: in particolare Facebook. Realtà, che è rimasta al centro di recenti polemiche in India.

Free Basic di Facebook
Il suo programma Free Basics è stato difatti criticato per aver violato i principi della neutralità della rete. Il punto è che, dietro la volontà di portare gratuitamente la connessione Internet a 4 miliardi di persone attraverso l'Asia, l'azienda di Menlo Park si arrogherebbe il diritto di selezionare quali siti includere e quali escludere, permettendo inoltre l'accesso esclusivamente ai propri servizi. Una strategia inaccettabile per i legislatori indiani, che respingono l'idea di Internet come un "giardino recintato".

Non rispetta la neutralità della rete
Proprio Free Basic è da tempo il pallino dell'amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg. Il programma prevede di portare l'accesso alla rete gratis in una trentina di Paesi in modo ristretto: il social network non vorrebbe immagini e video e ci sarebbe una selezione di notizie e di altri servizi. Facebook da sempre definisce Free Basic un metodo per portare Internet alle popolazioni più povere. Free Basic è attivo in India dall'anno scorso e in poco tempo ha attirato centinaia di critiche. In molti infatti sostengono che con la scusa di dare accesso gratuito il social network non faccia altro che spingere Facebook e altri gruppi che lavorano con il colosso americano.