18 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Il sistema di monitoraggio ambientale europeo

Copernicus guarda al futuro partendo dall'Italia

Thales Alenia Space Italia ha firmato oggi a Roma con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) un contratto del valore di circa 402 milioni di euro per costruire i prossimi satelliti Sentinel 1C e 1D, la «next generation» del programma.

ROMA - Il sistema di monitoraggio ambientale europeo Copernicus guarda al futuro partendo dall'Italia. Thales Alenia Space Italia ha firmato oggi a Roma con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) un contratto del valore di circa 402 milioni di euro per costruire i prossimi satelliti Sentinel 1C e 1D, la «next generation» del programma. A firmare il contratto l'amministratore delegato di TAS Italia Donato Amoroso e Volker Liebig a capo del direttorato per l'Osservazione della Terra dell'Esa, alla presenza di Mauro Facchini responsabile per la Commissione europea dell'Unità Copernicus e del presidente dell'Asi Roberto Battiston.

Thales Alenia Space Italia è ancora una volta prime contractor per le prossime sentinelle dello spazio, come per Sentinel-1A e 1B, ed è responsabile della progettazione, sviluppo e integrazione dei satelliti Sentinel-1C e 1D - che saranno pronti il primo per dicembre 2020 e il secondo per luglio 2021 - che imbarcheranno un radar ad apertura sintetica in bada C oltre a sistemi avanzati di gestione e trasmissione dati e il computer di bordo. Thales Alenia Space realizzerà i moduli di trasmissione/ricezione e l'elettronica di front-end, il cuore dell'antenna Sar in banda C, che sarà prodotta da Airbus Defence and Space su specifiche di TAS.

«La realizzazione di Copernicus - ha detto Facchini - è la dimostrazione dell'impegno che l'Ue sta mettendo nello spazio da qualche anno a questa parte, non per nulla nelle prospettive finanziarie che coprono il periodo 2014-2020 abbiamo previsto un impegno per circa 12 miliardi di euro». Di cui circa 6 mld per Galileo, 4 per Copernicus (il 75% per la componente spaziale e il 25% per le applicazioni downstream) e il resto per la ricerca di settore. Contrariamente alla versione Sentinel A (la 1 e la 2, già operative, in gran parte realizzate con fondi Esa) e B (la 1B sarà lanciata il prossimo aprile), le versioni C e D, ha spiegato Facchini, saranno interamente finanziate dalla Commissione europea, con l'Esa delegata alla messa in opera del contratto. «Una volta lanciati questi satelliti sono proprietà dell'Unione europea». Il 2016, ha aggiunto Facchini, «sarà un anno intenso, in cui prevediamo di lanciare 3-4 satelliti». In particolare, si tratta di Sentinel 3A, 1B, 2B e 5P (dove P sta per precursore, visto che la sentinella 5 vera e propria sarà lanciata dopo qualche anno). Ogni satellite ha un requisito di durata di 7 anni e mezzo ma in realtà può arrivare fino a 12 anni; con l'arrivo di Sentinel C e D l'Europa sarà coperta almeno fino al 2030. E, al momento, neanche gli Usa hanno un programma simile, con una costellazione di satelliti così versatili e quindi in grado di coprire uno spettro di dati così ampio. I dati poi sono «open» e l'auspicio è che questo costituisca una leva per lo sviluppo delle applicazioni.

«La firma di questo importante contratto ci rende particolarmente orgogliosi, in quanto conferma la lunga e riconosciuta esperienza di Thales Alenia Space nella realizzazione di satelliti per l'osservazione della Terra basati su tecnologie radar - ha affermato Donato Amoroso, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia e deputy ceo di Thales Alenia Space -. La nostra azienda è stata premiata ancora una volta, dimostrando le capacità e le competenze necessarie per affrontare le sfide tecnologiche che questo programma rappresenta nonché la perfetta corrispondenza con le strategie europee nell'ambito delle politiche ambientali». Per il numero uno dell'Asi non è un caso che l'infrastruttura di Copernicus venga realizzata in Italia, dove si è sviluppato un altro importante programma di osservazione come Cosmo-SkyMed, con cui peraltro condivide molta tecnologia.

I principali obiettivi della missione Sentinel-1 sono: mappatura delle aree urbane e degli impatti ambientali, monitoraggio dei rischi da movimenti della superficie terrestre, sorveglianza dell'ambiente marino, sicurezza marittima, monitoraggio dei ghiacci marini, monitoraggio delle foreste e dei cambiamenti climatici, immediata risposta dei servizi di emergenza. I programmi Sentinel dell'Esa includono sei famiglie di satelliti ognuna equipaggiata con strumentazione dedicata alla specifica missione di tele-rilevamento dei dati climatici: Sentinel-1 è progettato per assicurare la continuazione dei dati radar di ERS e Envisat.

Anche Finmeccanica-Selex ES contribuirà allo sviluppo dei satelliti Sentinel 1C e 1D, che saranno equipaggiati con i sensori d'assetto Autonomous Star Tracker e le unità di potenza CAPS (C-band Antenna Power Supply) e TPSU (Tile Power Supply Unit), indispensabili per il controllo di assetto del satellite e per assicurare la disponibilità continua di immagini radar.