20 gennaio 2025
Aggiornato 00:30
WhichApp è made in Italy

Arriva la risposta italiana a whatsApp

Permette di chattare con traduzione simultanea dall'italiano all'arabo, scambiare foto, video, audio e testi che si autodistruggono dopo pochi secondi. Nel nome ricorda "WhatsApp", la celebre app di messagistica, ma «WhichApp» è la risposta tutta made in Italy che offre possibilità in più.

ROMA - Permette di chattare con traduzione simultanea dall'italiano all'arabo, scambiare foto, video, audio e testi che si autodistruggono dopo pochi secondi. Nel nome ricorda «WhatsApp», la celebre app di messagistica, ma «WhichApp» è la risposta tutta made in Italy che offre possibilità in più.

ARRIVA WHICHAPP - Lanciata a fine agosto, questa App gratuita ha avuto un boom a dicembre e da pochi giorni ne è stata rilasciata una nuova versione con miglior grafica, stabilità, interfaccia più curata, ottimizzazione per iPhone 6 e 6 Plus e con elementi di material design di Android. L'idea, come racconta Vincenzo Galizia, romano di 41 anni, managing director di Asset Consulting Service, è nata da una chiacchierata tra amici e dall'esperienza della sua società nel mondo delle app. In sette, tutti giovani, con un investimento iniziale di 500mila euro ora hanno raggiunto 190mila utenti che si scambiano circa 1 milione e 100 messaggi al giorno. L'89% degli utenti al momento è italiano ma la App inizia a farsi conoscere all'estero.

50 MILIONI DI UTENTI IN DUE ANNI - Quali sono i vantaggi in più rispetto a «WhatsApp»? «WhatsApp rispetto a WhichApp, se le mettessimo a fianco, risulterebbe un po' datata, la nostra ha una grande attenzione sulla privacy non dà informazioni come messaggio letto, non-letto e ultima connessione. Ha un traduttore integrato quindi la possibilità di parlare in ogni lingua con qualunque lingua, un ambiente 'Ghost' da cui inviare messaggi che si autodistruggono e un'infrastruttura completamente protetta e crittografata, e perfino una funzione social che si chiama 'Scopri Amici' e consente di scoprire amici in tranquillità perché non viene condiviso il tuo numero, ma un PIN che viene attribuito a ogni utente in fase di registrazione». Dalla chat classica infatti, con uno 'swipe' o cliccando sul fantasmino, si accede a un ambiente nascosto dove ogni cosa che si scambia si autodistrugge dopo 5, 10 o 15 secondi, a scelta. WhicApp, spiega Galizia: "E' supportata dal sistema operativo Android e Apple, in autunno arriverà la versione per Windows Phone, poi ci sarà il rilascio per tablet, pc e Mac». Qual è l'obiettivo per il futuro? «Raggiungere i 50milioni di utenti in 2 anni, da qui a qualche mese rilasceremo un concetto di condivisione molto più sofisticato e intimo di quello che è stato visto finora».