29 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Spazio

Il telescopio spaziale «Hubble» compie vent'anni

Lanciato nel 1990, riparato e aggiornato l'anno scorso

NEW YORK - Il telescopio più famoso della storia compie oggi vent'anni: lo «Hubble» - battezzato in onore di Edwin Hubble, l'astronomo americano a cui si deve la costante che definisce il tasso di espansione dell'Universo - venne lanciato il 24 aprile del 1990 e da allora ha fornito agli astronomi le immagini più lontane dell'Universo nella banda dello spettro visibile; una carriera destinata a durare ancora alcuni anni dopo la missione di riparazione e aggiornamento effettuata l'anno scorso dalla Nasa.

Eppure il progetto sembrava nato sotto una cattiva stella: dall'incidente del «Challenger» che ritardò il lancio di cinque anni al difetto di progettazione della parabola riflettente, passato inosservato nei test a terra e che costrinse i tecnici ad adottare un dispositivo di correzione (ribattezzato prontamente «gli occhiali dello Hubble«) che venne montato in orbita nel 1992. Da allora il telescopio ha osservato oltre 30mila oggetti celesti e il suo archivio conta inoltre oltre mezzo milione di fotografie.

La missione di riparazione effettuata dall'Atlantis ha permesso di prolungare fino al 2014 la vita operativa del telescopio, che aveva sofferto di numerosi guasti meccanici tanto da portare ad una sospensione delle operazioni nel 2007: sono stati cambiati i sei giroscopi, le batterie, il sistema di protezione termica e il sistema informatico, mentre sono stati installati due nuovi apparecchi, uno spettrografo per raggi cosmici e un obbiettivo grandangolo; il tutto ha migliorato da 10 a 70 volte le capacità dello Hubble, in grado così di rilevare oggetti risalenti a 500 milioni di anni dopo il Big Bang contro il precedente limite di un miliardo di anni.

Lo Hubble viene infatti considerato dagli astronomi ancora uno strumento di assoluta avanguardia, anzi insostituibile: non vi è nulla di simile in orbita per quanto riguarda l'astronomia nel campo della radiazione visibile; le moderne reti di telescopi sulla Terra possono raggiungere in alcuni casi la stessa risoluzione, ma l'atmosfera terrestre li rende 'ciechi' all'infrarosso e all'ultravioletto. Proprio l'infrarosso dovrebbe essere il punto di forza del «James Webb Space Telescope», il cui lancio è in programma per il 2013 e che dovrà lavorare fianco a fianco con lo Hubble per poi sostituirlo.