20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
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Benvenuti su Aurora Station, il primo hotel di lusso nello spazio

Costo del soggiorno della durata di 12 giorni? 9,5 milioni di dollari

Benvenuti su Aurora Station, il primo hotel di lusso nello spazio
Benvenuti su Aurora Station, il primo hotel di lusso nello spazio Foto: Shutterstock

MILANO - Immaginate di affacciarvi alla finestra e vedere la Terra. No, non la Terra intesa come il terriccio del giardino, ma la Terra intensa come il nostro pianeta, il luogo in cui viviamo praticamente da secoli. Potete scorgere il Polo Nord, bianco come panna, i cumuli di nubi che si spostano più o meno velocemente dalla terra ferma all’oceano. Potete godervi questo spettacolo senza bisogno di lasciare la «comodità» della vostra stanza. Perchè siete in un hotel di lusso e non dovete andare a lavoro. Siete nel primo hotel di lusso in orbita, nello spazio.

A qualcuno questa immagine fantasmagorica potrebbe far venire i brividi e non abbiamo dubbi sul fatto che chi soffre di vertigini possa avere la pelle d’oca solo a pensarci. Ma non è sicuramente un problema dei fondatori di Orion Span, una società del Texas che ci vuole portare a soggiornare nello spazio. Benvenuti su Aurora Station, un lussuoso hotel spaziale a forma di palafitta dove avrete il privilegio di trascorrere 12 giorni con altre cinque persone nel mezzo del nulla.

Per un costo di 9,5 milioni di dollari, potrete ottenere una settimana e mezza durante la quale avrete la vista spettacolare di due cose: la Terra, e il brivido nero di mezzanotte del cosmo inesplorato. Una volta che vi sarete accorti che questo è tutto ciò che serve, sarete in grado di trascorrere i restanti 11 giorni agitando intorno al resto della cabina, che misura circa 13 metri di lunghezza e 14 di larghezza. Carte da gioco, cibo non spaziale e bevande saranno disponibili solo quando i due astronauti che guidano la navicella entrano in cabina. Si usano solo contanti, quindi assicuratevi di prelevare prima del decollo. Ovviamente il costo dovrebbe comprendere anche la notoriamente scarsa connessione internet già disponibile sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il che significa starete fuori dal mondo per davvero. Per prenotare il vostro soggiorno, è sufficiente inviare un acconto di 80.000 dollari completamente rimborsabile a Orion Span. Ci sono solo quattro posti disponibili, quindi vi conviene fare in fretta: l’azienda accetta versamenti già dal 5 aprile.

E probabilmente qualcuno potrebbe avere addirittura il coraggio di farlo (così, su due piedi, piacerebbe anche me, ma non credo che avrei il coraggio di partire, alla fine. E i soldi, naturalmente). Orion Span spera di lanciare la stazione modulare alla fine del 2021 e dare il benvenuto ai suoi primi ospiti l'anno seguente, con due membri dell'equipaggio che accompagneranno ogni escursione. La piattaforma orbita a 320 chilometri dalla Terra, offrendo a sei ospiti 384 tramonti e albe mentre i 12 giorni si susseguono e si ruota a velocità supersonica.

Solo pochi anni fa, una cosa del genere sarebbe stata chiaramente una vera e propria finzione.  Ora, nell'era di SpaceX, Blue Origin e Virgin Galactic, l'idea che un'azienda privata sia in procinto di lanciare un albergo di lusso nello spazio sembra quasi una normalità. «Vogliamo portare le persone nello spazio perché è l'ultima frontiera per la nostra civiltà - ha dichiarato il fondatore e amministratore delegato di Orion Span, Frank Bunger, un ex ingegnere del software -. Non stiamo vendendo l’esperienza di una vacanza, ma di essere un astronauta».

Orion Span sta valutando le potenziali fonti di finanziamento per far decollare l’impresa, ma non ha rilevato quanto vuole raccogliere per il progetto. Questo hotel, di fatto, riflette il tipo di attività commerciale che è diventata più comune nell'ultimo decennio, alimentata dalla diminuzione dei costi di lancio e da un afflusso di capitale di rischio. Dal 2015, secondo Bryce Space & Technology LLC, una società di consulenza, le aziende spaziali di startup hanno attratto investimenti per 7,9 miliardi di dollari.

Orion Span non ha ancora concluso un contratto con un fornitore di servizi di lancio, né per i suoi voli iniziali per la costruzione della stazione né per i voli con i clienti. Ma questa impresa è - tutti gli effetti - una startup. E di anni a venire ce ne sono 4: un tempo relativamente sufficiente per capire come si svilupperà la commercializzazione di LEO (low Earth orbit).