29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Francia

Saint-Etienne, Cristiani e Musulmani insieme per la preghiera del venerdì

I fedeli islamici si recano a deporre corone di fiori alla chiesa: «Non lasceremo che nessuno ci divida. E' talmente ricco avere delle differenze e poterle condividere che non abbiamo tempo da perdere a farci dividere».

SAINT-ETIENNE - La comunità cristiana e quella musulmana in Francia cercano di di mostrarsi unite contro il terrorismo dilagante, soprattutto dopo l'assassinio di padre Jacques Hamel, sgozzato nella sua chiesa in Normandia, a Saint-Etienne-du-Rouvray. Per la preghiera del venerdì, fedeli cristiani e musulmani si sono ritrovati nella moschea del paese per condividere un momento di fede in comune.
Fatto eccezionale, durante la funzione islamica hanno preso la parola dei sacerdoti cristiani, come padre Pierre Bellhache, responsabile delle relazioni con la comunità islamica: «Non lasceremo che nessuno ci divida. E' talmente ricco avere delle differenze e poterle condividere che non abbiamo tempo da perdere a farci dividere».

Condanna del terrorismo
I rappresentanti musulmani hanno ribadito l'invito ai fedeli a recarsi in chiesa per la messa domenicale e l'imam Cheikh Abdelatif Hmitou ha pronunciato una vibrante condanna del terrorismo: «Vi siete sbagliati di civilizzazione, perché siete fuori della civilizzazione, vi siete sbagliati di umanità perché siete fuori dell'umanità, vi siste sbagliati su di noi e non ve lo perdoneremo. Come ha potuto solo sfiorarvi il pensiero che potessimo odiare quelli che ci hanno permesso di pregare Allah in questa città? Come avete potuto pensare questo, signori assassini, signori criminali?»
Dopo la funzione, centinaia di musulmani si sono recati a rendere omaggio davanti alla chiesa, che dista poche decine di metri, dove da giorni sono state deposte decine di corone di fiori e candele in memoria del prete ucciso, attivo per facilitare l'integrazione della comunità musulmana. «Tante domande...perché? Guardavo il messaggio sulla chiesa, per la pace, per l'uguaglianza, mi chiedo, perché?»