18 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Russia

Coronavirus, boom di casi in Russia. Putin: «Al via allentamento misure lockdown, ma lotta sarà lunga»

Il leader del Cremlino ha proposto il varo, entro il primo giugno, di uno speciale programma di crediti per sostenere l'impiego. E ha ribadito che le regioni sono chiamate a gestire l'emergenza

Il Presidente russo, Vladimir Putin
Il Presidente russo, Vladimir Putin Foto: ANSA

MOSCA (ASKANEWS) - Per la Russia si profila una «lunga» lotta contro il coronavirus, «senza diritto di fare errori»: così Vladimir Putin, che oggi ha parlato alla nazione prima di una riunione sulla situazione epidemiologica in Russia, annunciando un allentamento delle misure anti-coronavirus e nuovi provvedimenti di sostengo per l'economia, a fronte di evidenti difficoltà e della disoccupazione in brusco aumento. Ben 1,4 milioni di russi sono oggi senza un lavoro, ha detto il presidente russo, «un livello raddoppiato rispetto all'inizio di aprile». Il presidente ha proposto il varo, entro il primo giugno, di uno speciale programma di crediti per sostenere l'impiego. E ha ribadito che le regioni sono chiamate a gestire l'emergenza a seconda delle specifiche situazioni: un nuovo avvertimento ai leader regionali, che saranno poi chiamati a rendere conto di quanto fatto.

Da domani, ha annunciato il leader del Cremlino, termina il periodo «non lavorativo pagato per tutto il Paese e tutti i settori dell'economia», ovvero di ferie pagate concesse all'inizio dell'epidemia. «Ci muoviamo verso la prossima fase, in cui sarà allentato il regime di misure di contenimento», anche «se il pericolo persiste, pure nelle regioni dove la situazione è migliore».

Gli assembramenti di massa e quindi gli eventi pubblici restano vietati, gli over 65 sono invitati a continuare a restare a casa. In generale, le regioni potranno, anzi, dovranno decidere come e per quanto tempo applicare le restrizioni. «E' pericoloso accelerare con le aperture, come lo è anche non fare nulla e non assumersì responsabilità», ha ammonito il capo dello Stato, sospettato di avere delegato i provvedimenti contro la pandemia ai leader locali per poter poi eventualmente indicare i colpevoli di una crisi ingestibile. I responsabili delle regioni devono agire «in modo un po' più preciso», ha detto Putin.

I russi torneranno dunque al lavoro da domani, accompagnati dalla promessa di nuove misure di sostegno. In particolare, sgravi fiscali per le pmi (cancellate le tasse per il secondo trimestre) e restituzione delle tasse per tutto il 2019 per chi lavora in proprio. Le società che manterranno almeno il 90% dei loro dipendenti otterranno sussidi per pagare gli stipendi di aprile e maggio.

Il leader del Cremlino ha esortato i russi a rispettare comunque tutte le precauzioni e «essere pazienti ora che il Paese sta lentamente emergendo dal lockdown». «Non possiamo permettere un boom dei casi, un indietreggiamento, una nuova ondata dell'epidemia e la crescita dei casi gravi», ha detto Putin, supportato dal parere di diversi esperti secondo cui la Russia ha raggiunto il picco dei contagi e i numeri si stanno stabilizzando. Nelle ultime 24 ore, tuttavia, è stato registrato un nuovo aumento record con altri 11.656 casi, dato che ha portato il numero di contagi accertati a 221.344, confermando anche un tasso di crescita delle infezioni inferiore solo a quello degli Stati Uniti. Oltre la metà dei casi in Russia sono registrati a Mosca, dove - secondo il sindaco Sergey Sobyanin - vi potrebbero essere 300mila infettati.

Quanto al numero di decessi relativamente basso (2.009), Putin ha sostenuto che, semplicemente, il sistema sanitario russo funziona meglio di altri. «Come ha mostrato l'esperienza a livello mondiale, proprio i sistemi sanitari impreparati, sovraccarichi, sono diventati la principale causa di mortalità, perché non hanno permesso di salvare chi aveva bisogno di aiuto: mentre noi, lo ripeto, ora tale aiuto possiamo darlo», ha detto il capo del Cremlino.