24 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Emergenza coronavirus

Pechino vieterà il consumo di animali selvatici

Proprio a questo commercio è stata imputata l'origine dell'epidemia in corso di influenza virale prodotta dal nuovo coronavirus. La Cina cancella anche il Congresso nazionale del popolo

Militari cinesi
Militari cinesi Foto: ANSA

PECHINO - La Cina ha annunciato che vieterà il commercio e il consumo di animali selvatici. Proprio a questo commercio è stata imputata l'origine dell'epidemia in corso di influenza virale prodotta dal nuovo coronavirus. Lo scrive il South China Morning Post. «Dall'inizio dell'epidemia Covid-19 il consumo di animali selvatici e la grande minaccia nascosta alla salute pubblica di questa pratica ha attratto ampia attenzione», ha affermato il Comitato permanente del Politburo del Partito comunista cinese.

Cina cancella il Congresso nazionale del popolo

La Cina ha formalizzato la decisione di rimandare il Congresso nazionale, l'assemblea legislativa annuale che richiama a Pechino migliaia di delegati nel mese di marzo, a causa dell'epidemia di polmonite virale causata dal nuovo coronavirus. Il Comitato permanente del Politburo ha annunciato oggi che una nuova data verrà in seguito annunciata. La Cina ha annunciato oggi un incremento del numero dei morti per il nuovo coronavirus di 150 unità, il dato peggiore degli ultimi 11 giorni. Il numero dei casi confermati è 77.150.

Allentata e poi ripristinata la quarantena a Wuhan

Le autorità di Wuhan, capoluogo della provincia cinese di Hubei ed epicentro dell'epidemia di coronavirus, hanno prima annunciato e poi revocato la decisione di allentare le misure di quarantena in atto dal 23 gennaio scorso. In un comunicato riportato da tutti i media cinesi, le autorità municipali avevano annunciato che potevano lasciare la città le persone non residenti che non mostrano sintomi e che non hanno avuto contatti con le persone contagiate, così come quanti hanno bisogno di cure per diverse patologie. Ma dopo circa tre ore dalla diffusione della nota, le stesse autorità hanno revocato tale decisione, precisando che il comunicato era stato diffuso da un gruppo di lavoro subordinato al comando di controllo sanitario della città, senza l'approvazione dei superiori.