25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Crisi libica

Sarraj: «Nessun negoziato ha senso senza tregua permanente»

La denuncia del leader libico, Fayez al Sarraj, in una dichiarazione letta in tv. Cavusoglu: «Haftar non vuole soluzioni politiche ma militari». La Germania invita l'Italia a negoziati formato E3

Il leader del Consiglio presidenziale libico, Fayez al Sarraj
Il leader del Consiglio presidenziale libico, Fayez al Sarraj Foto: ANSA

TRIPOLI - Senza un cessate-il-fuoco permanente in Libia, ogni negoziato sul resto dei percorsi indicati dalla conferenza di Berlino sarebbe un disastro perchè «nessun negoziato avrà senso sotto attacchi aerei e spargimenti di sangue». Lo ha denunciato il leader del Consiglio presidenziale libico, Fayez al Sarraj, in una dichiarazione letta in tv. Ha aggiunto che con il cessate-il-fuoco tutti gli sfollati interni potrebbero tornare a casa e tutte le operazioni militari sarebbero interrotte con la garanzia che la capitale o altre città non sarebbero un obiettivo in futuro.

Al Sarraj ha affermato che rimarranno cauti perché «l'aggressore non è un alleato per la pace in Libia visto che ha infranto tutti i precedenti accordi come quelli di Parigi, Palermo e Abu Dhabi. «Le violazioni del cessate il fuoco sono aumentate dalla recente risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu», ha detto il capo del governo riconosciuto dalla comunità internazionale, «Da allora gli attacchi ai civili a Tripoli non sono più cessati».

Cavusoglu: «Haftar non vuole soluzioni politiche ma militari»

Il generale Khalifa Haftar, l'uomo forte della Cirenaica, non vuole soluzioni politiche ma militari per mettere fine alla crisi in Libia. Lo ha denunciato il ministro degli Esteri turco, Mavlut Cavusoglu. In una conferenza stampa a Monaco, alla presenza del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, Cavusoglu ha accusato Haftar di aver ripetutamente violato il cessate-il-fuoco dal 12 gennaio, sostenendo che il generale dovrebbe essere fermato per favorire il raggiungimento di una soluzione politica.

Maas ha dichiarato da parte sua che l'Unione europea è pronta ad aiutare a realizzare il cessate-il-fuoco in Libia su richiesta delle parti in conflitto e delle Nazioni Unite. Maas ha aggiunto che i ministri degli Esteri dei Paesi che hanno partecipato alla conferenza di Berlino si incontreranno domani a Monaco per trovare un meccanismo per attuare e monitorare le conclusioni della conferenza di Berlino, in particolare quelle inerenti l'embargo sulle armi. A Monaco il ministro degli Esteri tedesco ha incontrato anche il suo omologo statunitense Mike Pompeo ed entrambi hanno concordato di sostenere gli sforzi per consolidare il cessate-in-fuoco in Libia e il ritorno al processo politico, oltre che la sospensione degli interventi stranieri.

Germania propone di invitare Italia a negoziati formato E3

Il ministro della Difesa tedesco, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha proposto di rendere il formato E3 più flessibile e ha invitato l'Italia ai negoziati del terzetto sulla Libia. «Noi [Europa] abbiamo strumenti comuni e interessi comuni. Possiamo trovare anche una volontà politica comune. Il formato E3 che comprende Francia, Regno Unito e Germania è un altro esempio. In vista della Brexit, in particolare, funziona come collegamento importante tra Nato e Ue ed è per questo che credo che dovrebbe essere flessibile e inclusivo. Ad esempio, quando si tratta di stabilizzare la Libia, penso che dovremmo includere l'Italia in questo formato», ha affermato Kramp-Karrenbauer al Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Nel suo discorso, ha inoltre accolto con favore l'iniziativa della Francia per un'alternativa di sicurezza europea nello Stretto di Hormuz dopo che le nazioni chiave dell'Ue si sono rifiutato di aderire alla missione di sicurezza marittima degli Stati Uniti nella regione. «Dovremmo per la prima volta sfruttare appieno gli strumenti forniti dal trattato sull'Unione europea e incaricare i singoli Stati membri in un vertice dell'Ue di svolgere una missione congiunta [nella regione] - una sorta di coalizione di buona volontà sulla base di una decisione comune del vertice. Il Trattato sull'Unione europea lo consente», ha aggiunto. Gli Stati Uniti hanno allestito una coalizione militare per pattugliare il Golfo Persico dall'estate dopo una serie di attacchi alle petroliere nella regione, dei quali Washington ha accusato Teheran.