Belgio, crisi di Governo sul global compact
Via i nazionalisti fiamminghi, il Premier Michel guida un esecutivo di minoranza cercando di scongiurare l'elezioni anticipate
BRUXELLES - Il primo ministro belga Charles Michel ha assunto la guida di un governo di minoranza, dopo le dimissioni dei ministri nazionalisti fiamminghi della coalizione governativa, a causa di profondi contrasti sul Global Compact.
Le dimissioni sono state accettate dal re del Belgio al termine di un incontro con Michel, arrivato a presentare la lista dei ministri che erediteranno i portafogli vacanti (Interni, Finanze, Difesa e Migrazione).
VIA I NAZIONALISTI FIAMMINGHI - «Mi dispiace essere arrivati a questo punto», ha dichiarato il primo ministro all'emittente televisiva RTL-TVI. L'ex ministro degli Interni Jan Jambon, espressione dell'Alleanza Neo-Fiamminga (N-VA, nazionalisti fiamminghi), aveva confermato questa mattina alla tv pubblica Rtbf che i ministri del suo partito e lui stesso si sarebbero dimessi.
SENZA MAGGIORANZA IN PARLAMENTO - Mettendo così fine a diverse ore di incertezza. Con l'addio di N-VA, «peso massimo» della coalizione belga, il liberale Charles Michel assume la guida di un governo di centrodestra senza maggioranza in parlamento, a cinque mesi dalle prossime elezioni politiche previste a fine maggio. È una coalizione responsabile (...) quella che nasce», ha promesso, lanciando un appello al «dialogo con il parlamento» perchè elezioni anticipate «rischierebbero davvero di bloccare il Paese per un anno». In conferenza stampa ha fissato le sue tre priorità: potere d'acquisto, sicurezza e politica climatica.
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