«Non possiamo salvare ogni persona che si butta in acqua»: la destra europea sta con Salvini
Dal gruppo di Visegrad si alza un coro unanime. Orban (Ungheria) e Pellegrini (Slovacchia): «Pieno sostegno al nuovo governo italiano»
UNGHERIA - Mentre Bruxelles punta a triplicare i fondi per le migrazioni, la Francia e la Spagna attaccano l'Italia e in Germania cresce il fronte 'pro-Salvini', dal blocco dell'Est arriva il «pieno sostegno» all'operato del nuovo governo italiano sul caso Aquarius. A complimentarsi con Matteo Salvini e il primo ministro Giuseppe conte è il premier ungherese Viktor Orban che ha espresso oggi all'Italia il proprio plauso, mentre l'omologo slovacco Peter Pellegrini ha auspicato che il rifiuto opposto da Roma all'attracco della nava Aquarius sia «solo l'inizio» del rafforzamento delle frontiere marittime dell'Ue.
Orban: «Pieno sostegno all'Italia»
«Ho provato un enorme sollievo!», ha detto il capo del governo ungherese interpellato sulla decisione dell'Italia di chiudere i propri porti all'Aquarius con 629 migranti a bordo. «Ero stanco di sentire che i confini marittimi non possono essere protetti!», ha aggiunto Orban, che dal 2015 guida il gruppo dei Paesi europei che non vogliono accogliere migranti. Il premier ungherese ha quindi garantito a Roma «pieno sostegno» del proprio Paese e del gruppo di Visegrad (Ungheria, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca). «Quello che è mancato finora era (...) la volontà", ha aggiunto Orban, sottolineando che grazie al nuovo governo italiano, formato da Lega e Movimento 5 stelle, "questa volontà che mancava tornerà in Italia».
Il premier slovacco: «Spero sia solo l'inizio»
Al suo fianco, in una conferenza stampa congiunta, il premier slovacco Pellegrini ha auspicato che la risposta italiana sia «solo l'inizio: bisogna rafforzare la protezione delle frontiere esterne dell'Ue. Dobbiamo mettere fine alla politica del salvataggio di tutti quelli che si gettano in acqua: la guardia costiera o la polizia li soccorrono e li mandano sul territorio dell'Ue. Devono essere messi in hotspot fuori dall'Ue - ha aggiunto Pellegrini - ci rifiutiamo di far arrivare migranti nei nostri paesi». D'altra parte «possiamo e contribuiremo alla difesa dei confini con soldati e poliziotti, possiamo finanziare questa difesa e aiutare i migranti sul posto».
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