L'eredità di Obama a Trump: dal 2010 +15 milioni di posti di lavoro
L'ultimo dato sull'occupazione dell'era Obama è positivo: a livello di mercato del lavoro e occupazione, negli ultimi 7 anni la situazione è nettamente migliorata
NEW YORK - L'ultimo dato sull'occupazione dell'era Obama non lascia alcun dubbio: il primo presidente afroamericano consegna a Donald Trump un economia salda e in crescita. Nel mese di dicembre i posti di lavoro sono cresciuti di 156.000 unità, la disoccupazione è aumentata dello 0,1% passando da 4,6% a 4,7%. Mentre i salari sono cresciuti. I lavoratori americani hanno guadagnato in media 26 dollari all'ora a dicembre, un rialzo di 10 centesimi o dello 0,39% rispetto a novembre ossia più dell'incremento dello 0,3% atteso dagli analisti.
15 milioni di posti di lavoro in più
La Casa Bianca ha commentato: «Dal 2010 gli Stati Uniti hanno fatto tornare a lavorare più gente di tutti i paesi del G7 insieme». Infatti le aziende Usa hanno dato vita a 15,8 milioni di posti di lavoro dall'inizio del 2010. Si tratta di un risultato molto soddisfacente per l'amministrazione Obama che ha dovuto trainare gli Stati Uniti fuori dalla peggiore crisi da quella del 1929.
Condizioni da mantenere
Il capo degli economisti della Casa Bianca, nella nota pubblicata per commentare i dati di oggi, ha anche ricordato che le condizioni positive dovranno essere mantenute. «Anche con questi importanti progressi, resta fondamentale continuare su questi sforzi per sostenere un ulteriore aumento del lavoro e una reale crescita dei salari nei prossimi anni».
Verso la presidenza Trump
Si tratta di un richiamo a Donald Trump che proprio il prossimo 20 gennaio diventerà ufficialmente presidente degli Stati Uniti d'America. Il miliardario di New York ha promesso politiche fiscali spinte, con un netto taglio alle tasse e la creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro in Usa, grazie al rientro delle aziende che negli anni passati avevano investito all'estero.
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