Brexit, l'appello di Cameron: «Non scegliete la piccola Inghilterra di Farage»
A 16 giorni dal referendum sulla permananza o meno del Regno unito nell'Unione europea, il primo ministro David Cameron e il leader dell'Ukip Nigel Farage si sono confrontati in diretta tv
LONDRA - A 16 giorni dal referendum sulla permananza o meno del Regno unito nell'Unione europea, il primo ministro David Cameron ha lanciato ieri sera un appello televisivo ai concittadini britannici a non scegliere «la piccola Inghilterra di Nigel Farage», il leader del partito euroscettico Ukip che sostiene l'uscita del Paese dall'Ue.
Il confronto tra Farage e Cameron
Farage e Cameron si sono sottoposti a due sessioni consecutive di domande del pubblico in una trasmissione di Itv sulla Brexit. «Credo davvero che se usciremo, vedremo la nostra economia in sofferenza», ha detto il premier. «Direi che la scelta buona da fare, la scelta britannica da fare è battersi per una Gran Bretagna nell'Ue e non scegliere l'opzione della piccola Inghilterra di Nigel Farage».
Gli indecisi
Cameron, che ha l'obiettivo di intercettare il 10% di indecisi, che potrebbero risultare decisivi nel testa a testa tra i favorevoli e i contrari alla Brexit, ha messo in guardia i suoi concittadini sulla «illusione di una sovranità ritrovata» in caso di uscita del Regno unito dall'Ue. «Uscire significa abbandonare e io penso che noi non siamo dei disertori», ha replicato sicuro a chi lo ha accusato di essere stato incapace di limitare l'immigrazione.
Registro patriottico
Da parte sua, Farage ha sposato in pieno il registro patriottico, brandendo il suo passaporto e rivendicando la sua origine britannica. «Noi siamo britannici, non ci faremo intimidire, soprattutto da chi non è stato eletto come Jean-Claude Juncker», ha affermato il leader dell'Ukip, insistendo sui problemi legati - a suoi dire - principalmente all'immigrazione clandestina.
Gente comune
Accusato da una spettatrice di «accrescere la paura e le discriminazioni nel Regno Unito», dopo avere messo in guardia le donne del Paese contro il rischio di abusi sessuali da parte dei migranti, alla maniera di quanto accaduto a Colonia, in Germania, durante le celebrazioni per l'arrivo del nuovo anno, Farage si è difeso affermando di avere una linea «fortemente pro-Commonwealth» e, da un punto di vista strettamente economico, di pensare principalmente alla «gente comune» e non al Pil del Paese. In totale, prima del referendum del 23 giugno, saranno otto i dibattiti televisivi sulla Brexit. Gli ultimi due avranno luogo il 21 e 22 giugno, uno alla Wembley Arena davanti a 6.000 persone, l'altro sull'emittente Channel 4.
(Fonte Askanews)
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