24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
La crisi siriana

Putin: Per noi è «facile» cooperare con gli americani e con Assad

Il Presidente russo: «Perché è facile? Perché non abbiamo mai cambiato la nostra posizione». Lavrov: «Transizione politica non durerà più di 18 mesi». Aviazione Russia: 145 missioni e 1.500 bombe contro Isis

MOSCA - La Russia trova altrettanto «facile» cooperare con gli Stati Uniti che con il presidente siriano Bashar al-Assad per cercare di risolvere la crisi siriana: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, intervistato dall'emittente televisiva Rossiya 1.
«Perché è facile? Perché non abbiamo mai cambiato la nostra posizione. Abbiamo chiesto: siete d'accordo o no? Sul principio, tutti hanno risposto di sì, e quindi abbiano formulato la nostra proposta su una base comune e accettabile per tutti», ha proseguito Putin nell'intervista che verrà trasmessa nella sua interezza domenica.

Per Washington Assad deve lasciare il potere
Le grandi potenze hanno approvato all'unanimità ieri in Consiglio di Sicurezza una risoluzione - discussa ed elaborata nel vertice del Gruppo di Sostegno Internazionale (Issg) svoltosi poche ore prima sempre a New York - nella quale si chiede un cessate il fuoco e l'avvio di negoziati formali per la transizione politica a partire da gennaio.
Il documento tuttavia non fa alcuna menzione del destino politico di Assad, principale nodo del contendere fra la Russia e le potenze occidentali: la Casa Bianca ha ribadito ieri tuttavia che non vi potrà essere «una vera pace» in Siria se il Presidente siriano non lascerà il potere.

Lavrov: Transizione politica non durerà più di 18 mesi
Mosca ritiene che ci siano le basi affinché il processo di transizione politica in Siria non duri «più di un anno e mezzo, cioè 18 mesi», ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, dopo l'ok unanime del Consiglio di sicurezza dell'Onu alla road map per la risoluzione del conflitto siriano. Si legge su Interfax.
«Non vogliamo che questo processo venga trascinato all'infinito», ha spiegato Lavrov. Il ministro russo ha poi spiegato che Mosca ritiene poco auspicabile utilizzare formati alternativi a quello di Vienna per discutere della crisi siriana. «Non ho partecipato al meeting di Parigi. Ritengo, tra parentesi, che dopo la creazione del Gruppo internazionale di sostegno alla Siria, sia sgradito usare un format non universale come quello e sia meglio concentrarsi» sulle riunioni come quelle di Vienna che hanno richiesto molto sforzo per essere messe in piedi e «in cui tutti gli attori in causa sono rappresentati».

Aviazione Russia: 145 missioni e 1.500 bombe contro Isis
Gli aerei da combattimento russi a lungo raggio hanno sganciato 1.500 bombe contro obiettivi dell'Isis in Siria, ha reso noto il vice-comandante dell'aviazione di lungo raggio russa il generale Anatoly Konovalov, scrive Interfax.
Sono state effettuate «in totale 145 missioni di combattimento in cui gli aerei strategici hanno usato sia vecchi che nuovi missili cruise. Hanno sganciato 1.500 bombe e sparato circa 20 missili», ha spiegato in un'intervista a radio Echo di Mosca.