26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Intanto, manca accordo su lista organizzazioni terroristiche

Siria, anche i servizi segreti tedeschi collaborano con Assad

I servizi segreti tedeschi collaborano di nuovo con i colleghi siriani del regime di Bashar al Assad e hanno intenzione anche di riattivare una posizione stabile a Damasco. La notizia viene data in esclusiva questa mattina dal tabloid Bild

BERLINO - I servizi segreti tedeschi collaborano di nuovo con i colleghi siriani del regime di Bashar al Assad e hanno intenzione anche di riattivare una posizione stabile a Damasco. La notizia viene data in esclusiva questa mattina dal tabloid Bild.

Collaborazione sospesa da tempo
La Bnd (Bundesnachrichtendienst) aveva lavorato a lungo e a stretto gomito con l'intelligence siriana, prima che le violazioni dei diritti umani imputate al regime di Assad non rendessero questa collaborazione sconsigliabile. Ma secondo la Bild, che cita «fonti bene informate», alcuni agenti della Bnd si recano ormai «da un certo periodo di tempo» a Damasco per incontrare i loro omologhi siriani. Lo scopo di queste visite «regolari» è quello di «scambiare informazioni sul terrorismo islamico» e stabilire «un canale di comunicazione» con le autorità siriane, in particolare nell'ipotesi in cui uomini o mezzi della Bundeswehr dovessero incorrere in qualche tipo di incidente.

Presto una base a Damasco?
La Germania ha deciso ultimamente di schierarsi al fianco della coalizione occidentale contro lo Stato islamico in Siria e in Iraq e ha messo a disposizione dei partner 1.200 soldati e 6 aerei da ricognizione Tornado, che sorvolano il territorio sotto controllo dell'Isis in Iraq e Siria. Sempre secondo la Bild, la Bnd vorrebbe riaprire «il prima possibile» una base a Damasco per farvi lavorare stabilmente i collaboratori, probabilmente nei locali dell'ambasciata tedesca, ormai chiusa del 2012. La decisione verrà presa ad inizio gennaio. 

Nessun accordo sulla lista dei terroristi
Intanto, a poche ore dalla riunione a New York del cosiddetto International Syria Support Group (Issg), il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha dichiarato che non c'è ancora alcun accordo su quali gruppi dovrebbero far parte dell'«opposizione» e quali invece dovrebbero finire sulla lista delle organizzazioni «terroristiche».

Oggi a New York
Sono oltre una decina i ministri degli Esteri, tra cui Paolo Gentiloni, che discuteranno oggi a New York della crisi siriana. Il 14 novembre scorso le grandi potenze riunite a Vienna si sono accordate su un calendario per risolvere il conflitto in atto da quasi cinque anni: un incontro a gennaio tra opposizione e regime, la formazione di un governo di transizione nei prossimi sei mesi e l'organizzazione di elezioni entro 18 mesi. Il 10 dicembre scorso si sono riuniti a Riad i principali gruppi di opposizione politica e armata, annunciando al termine dell'incontro un accordo per avviare il negoziato.

I punti di disaccordo
«Non c'è alcun accordo su due questioni importanti: la prima riguarda i gruppi di opposizione e la composizione dei gruppi di opposizione e la seconda è la lista delle organizzazioni terroristiche», ha detto Zarif ad al Jazeera. «Credo che l'opposizione dovrebbe essere seria e inclusiva in modo da poter portare avanti colloqui seri - ha aggiunto - abbiamo suggerito tanto tempo fa un governo di unità nazionale e speriamo che questo possa tradursi in un fatto concreto, che comprenda diversi gruppi di opposizione, non solo una parte all'interno dell'opposizione. Allo stesso tempo dovremmo escludere persone affiliate ufficialmente con il Daesh (acronimo arabo per Stato islamico), con il Fronte al Nusra, con Ahrar al-Sham e con altri affiliati ad al Qaida».

(Con fonte Askanews)