27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Da oggi a lunedì Kenya, Uganda e Repubblica centrafricana

Inizia il viaggio di Francesco nel Continente degli ultimi

E' decollato attorno alle otto il volo Alitalia che porterà Papa Francesco in Africa per la prima volta nella sua vita. Lo conferma la stessa compagnia su Twitter. Bergoglio visiterà da oggi a lunedì Kenya, Uganda e Repubblica centrafricana

CITTA' DEL VATICANO - E' decollato attorno alle otto il volo Alitalia che porterà Papa Francesco in Africa per la prima volta nella sua vita. Lo conferma la stessa compagnia su Twitter. Bergoglio visiterà da oggi a lunedì Kenya, Uganda e Repubblica centrafricana. Questa mattina alle 7.15 presso la Domus Sanctae Marthae, undici donne con sei bambini, provenienti da una Casa Rifugio delle vittime della violenza domestica e della tratta della prostituzione, hanno salutato il papa prima della sua partenza per il viaggio in Africa. Lo rende noto un comunicato dell'Elemosineria pontificia. La nazionalità delle donne: italiana, nigeriana, rumena e ucraina. Sono tutte ospitate in una struttura gestita da una Congregazione Religiosa in un paese del Lazio. Oggi si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Viaggio nel continente dimenticato
Gli attentati di Parigi, quelli precedenti a Beirut e quello di ieri in Tunisia. La «guerra mondiale a pezzi», emersa ancora nelle ultime ore con l'abbattimento di un aereo militare russo da parte della Turchia. Scontri etnici, politici, economici che utilizzano la religione per radicalizzare gli animi. Papa Francesco, capo di un miliardo e duecento milioni di cattolici in tutto il mondo, guarda sgomento lo scenario internazionale. E, questa mattina, parte per l'Africa, il Continente più dimenticato, attraversato da violenze e conflitti, dove, dopo Kenya e Uganda, e nonostante l'allarme sicurezza, vuole concludere il viaggio in Repubblica centrafricana, ex colonia francese guidata da un governo di transizione e scossa da anni da una guerra civile che intreccia il conflitto tra cristiani e musulmani, aprendo a Bangui, con un anticipo del giubileo della misericordia, la porta santa.

Partenza
Francesco è decollato alle 7.45 dall'aeroporto romano di Fiumicino per Nairobi (non ha luogo, dunque, la consueta udienza in piazza San Pietro) e tornerà dal Centrafrica lunedì 30 novembre. Quello in Africa è il suo undicesimo viaggio internazionale. E' la prima volta in vita sua che Jorge Mario Bergoglio visita l'Africa. Molti i viaggi papali nel continente a partire da quello di Paolo VI in Uganda nel 1969. Giovanni Paolo II ha visitato 42 paesi africani.

Messaggio di pace e riconciliazione
Il Papa, ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, vuole «portare un messaggio di pace e riconciliazione» a un paese marcato da molte violenze. Oggi Francesco arriva in Kenya alle 17 ora locale, le 15 in Italia. Il Papa visita il presidente Uhuru Kenyatta e incontra le autorità del Kenya e il corpo diplomatico. Domani, giovedì 26, Francesco alle 8.15 (le 6.15 a Roma) ha un primo incontro interreligioso ed ecumenico nella nunziatura, celebra messa nel Campus dell'università di Nairobi in un'area che, tra il Campus stesso e due parchi vicini, può ospitare fino a un milione di persone. Alle 13.45 ora italiana il Pontefice incontra clero, religiosi e seminaristi nel campo sportivo della St Mary's School e subito dopo visita le sede keniota delle Nazioni Unite, dove hanno sede due agenzie dell'Onu, Unep (ambiente) e Un Habitat e dove il Papa, a partire dalla sua recente enciclica Laudato si', pronuncerà in spagnolo un discorso ampio e articolato. Il giorno dopo, venerdì 27 novembre, il Papa visita alle 8.30 (6.30 italiane) lo slum di Kangemi, dove si trova la chiesa di san Giuseppe lavoratore e un centro gestito da gesuiti, anche per malati di aids. La giornata continua con un incontro con i giovani nello Stadio Kasarani, dove è prevedibile che verrà evocata dalle testimonianze dei ragazzi la strage nel campus di Garissa, poi un incontro con i vescovi del paese e infine, poco dopo le 15 (le 13 in Italia), la cerimonia di congedo all'aeroporto. Francesco arriva un paio di ore dopo, alle 14.50 italiane, all'aeroporto di Entebbe in Uganda.

Incontro con autorità
Prima di ritirarsi in nunziatura, il Papa visita il presidente Yoweri Museveni, «che sta governando il Paese con mano ferma», ha sottolineato Lombardi, e incontra autorità e corpo diplomatico e, infine, si reca a Munyonyo, dove furono condannati a morte i martiri, cattolici e anglicani, ugandesi. Il giorno dopo, sabato 28 novembre, il Papa prosegue la memoria dei martiri recandosi alle 8.30 (6.30 ora italiana) al santuario dei martiri, poi celebra messa. Nel pomeriggio incontra centomila giovani a Kololo Air Strip di Kampala. Tra le testimonianze dei giovani, ha detto Lombardi, un ragazzo racconterà la sua esperienza, quando fu rapito da piccolo dai guerriglieri nel nord del Paese, poi tenuto in carcere e torturato, e una giovane malata di aids. Alle 17 (le 15 a Roma) visita alla Casa di Carità di Nalukolongo, alle 18 (16) incontro con i vescovi, e, alle 19 (17 italiane), con sacerdoti, religiosi e seminaristi.

Visite in campi profughi e comunità musulmane
Domenica 29 novembre il Papa parte la mattina per Bangui, nella Repubblica Centrafricana, paese che, a differenza dei precedenti, ha lo stesso fuso orario italiano. Padre Lombardi ha confermato, in risposta a una domanda, che il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani, avrà preceduto il Papa per un sopralluogo per verificare le condizioni di sicurezza. «Rimangono le tre tappe, l'ultima si vedrà in base alla situazione sul terreno», aveva detto nei giorni scorsi il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin a chi domandava se la tappa centrafricana era confermata nonostante le violenze che scuotono il paese. Programma che prevede alle 11 di domenica la visita alla Presidente di Transizione Catherine Samba-Panza, poi l'incontro con il corpo diplomatico e la classe dirigente a cui il Papa, per la prima volta da quando è stato eletto, rivolgerà un discorso in francese. Poco dopo mezzogiorno la visita a uno dei campi profughi in cui si sono rifugiate le persone in fuga dagli scontri che insanguinano l'ex colonia francese. Alle 13 incontro con i vescovi, alle 16 con le comunità evangeliche, alle 17 Messa con sacerdoti, religiosi e seminaristi. E' in questa occasione che il Papa aprirà la porta santa della cattedrale di Bangui con un anticipo di avvio del Giubileo della misericordia. Alle 19 il Papa confessa alcuni giovani e apre una Veglia di preghiera. Lunedì 30 novembre, ultimo giorno del viaggio se il programma viene rispettato fino all'ultimo, il Papa incontra la comunità musulmana nella moschea centrale di Koudoukou a Bangui, incontro tanto più significativo vista la motivazione religiosa spesso addotta agli scontri in corso nel paese. Alle 9,30 messa nello stadio del complesso sportivo Barthélémy Boganda, dopo mezzogiorno cerimonia di congedo e rientro a Roma Ciampino alle 18,45. La televisione della Cei Tv2000 (canale 28 del digitale, 18 di TivuSat, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it) trasmette tutti gli eventi e gli incontri del viaggio apostolico del Pontefice in Africa. 

Povertà
«Milioni di keniani vivono ancora in povertà. Le famiglie si spezzano sotto la forte pressione del materialismo e del crollo dei valori africani. Le politiche divisive, la corruzione e le differenze di etnia vissute in maniera negativa continuano a erodere la nostra società. La Chiesa è stata ed è in prima linea nell'indicare queste sfide e sollecitare attivamente il Governo a risolverle», scrive oggi sull'Osservatore Romano John Njue, Cardinale arcivescovo di Nairobi. D'altro canto l'Africa si conferma il continente dove il cattolicesimo è in maggiore crescita rispetto a tutto il resto del globo. «Oggi possiamo dire con orgoglio che la Chiesa in Kenya sta inviando missionari nel mondo. Centinaia di nostri sacerdoti, religiosi e religiose servono in Europa, Asia e America. Riteniamo necessario non solo andare incontro ai bisogni spirituali dei milioni di persone che hanno bisogno di Cristo nella loro vita, ma anche dare testimonianza attraverso il servizio alla comunità. Qui la Chiesa cattolica gestisce oltre ottomila scuole, 470 strutture sanitarie e 18 scuole di medicina. Il futuro della Chiesa in Kenya è luminoso». Più addolorato lo sguardo, consegnato sempre al giornale vaticano, di Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui: «Ci si aspetta molto da questo uomo, vicario di Cristo, che viene per farsi testimone dell'aspirazione di un intero popolo al bene legittimo della pace e del benessere. Ci si aspetta molto dal viaggio di questo pellegrino della non-violenza, che viene a dirci che non siamo condannati alla violenza. Una grande speranza sta nascendo tra la gente. Ci si aspetta molto da questo viaggio».

Messaggio a Mattarella
«Nel momento in cui mi accingo a compiere un viaggio apostolico in Kenya, Uganda e Repubblica centrafricana, mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle care nazioni, mi è gradito rivolgere a Lei Signor Presidente l'espressione del mio deferente saluto che accompagno con fervide preghiere per il bene e la prosperità dell'intero popolo italiano». Così Papa Francesco nel consueto messaggio che invia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ogni volta che lascia l'Italia.

(Con fonte Askanews)