19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Emergenza migranti

Budapest blocca e arresta i migranti, Merkel chiede vertice UE

L'Ungheria ha dichiarato lo stato di emergenza in due delle province al confine con la Serbia. La misura consente di schierare l'esercito a supporto della polizia nei pattugliamenti al confine e nelle operazioni legate al flusso di migranti dal vicino Paese balcanico.

ROMA - All'indomani del fallito vertice dei ministri degli Interni Ue, che non sono riusciti a trovare una linea comune su come affrontare la crisi dei rifugiati, la situazione sul campo continua ad aggravarsi: da un lato l'Ungheria, che annuncia la costruzione di nuove recinzioni lungo i confini e procede ad arresti di migranti, dall'altro la Germania che continua ad accoglierne e chiede la convocazione di un vertice straordinario dell'Unione europea per affrontare immediatamente la situazione. Nel mezzo, migliaia di profughi, fra i quali moltissimi bambini, intrappolati nel caos, costretti a dormire all'aperto, esposti al rischio di malattie e violenze.

L'Ungheria ha dichiarato lo stato di emergenza in due delle province al confine con la Serbia. La misura consente di schierare l'esercito a supporto della polizia nei pattugliamenti al confine e nelle operazioni legate al flusso di migranti dal vicino Paese balcanico. Dopo l'entrata in vigore a mezzanotte della legge che consente l'arresto dei rifugiati «illegali», oltre 170 persone sono state arrestate per aver tentato di danneggiare la barriera di filo spinato eretta al confine serbo-ungherese. Dopo l'arresto i migranti potranno essere espulsi verso il Paese di provenienza, cioè la Serbia, che l'Ungheria ha riconosciuto come «Stato sicuro» quindi in grado di accogliere profughi. E dopo la completa chiusura della frontiera con la Serbia, le autorità ungheresi oggi hanno rilanciato, annunciando l'intenzione di costruire una barriera anti-migranti anche al confine con la Romania.

Dal canto suo la Serbia si dice estremamente preoccupata dall'atteggiamento ungherese. Il ministro serbo incaricato di gestire l'emergenza migranti Aleksandar Vulin ha dichiarato che «la situazione si complica» alla frontiera, dove si trovano circa 4.000 migranti. «Porteremo qui acqua e cibo per aiutare queste persone» ha detto Vulin, aggiungendo che il problema non potrà essere risolto senza la collaborazione delle autorità ungheresi. Il ministro ha aggiunto che «in nessun caso verrà fatto uso della forza» contro i migranti.

Intanto la Germania - che questa mattina ha fatto la voce grossa con il vice cancelliere Sigmar Gabriel, secondo il quale l'Europa «si è coperta di vergogna» in riferimento al mancato accordo sul piano di accoglienza di 120mila migranti - ha chiesto, assieme all'Austria, la convocazione di un vertice straordinario dell'Ue sulla crisi dei migranti. «E' un problema che riguarda l'intera Unione europea e perciò abbiamo chiesto un vertice straordinario per la settimana prossima», ha detto la cancelliera Angela Merkel al termine di un incontro con il suo collega austriaco, Werner Faymann. Merkel ha anche ammonito che le minacce non sono la strada giusta per trovare una soluzione alla crisi, dopo che il suo ministro degli Interni aveva evocato l'ipotesi di tagliare i fondi Ue ai paesi che rifiutano le quote.

Secondo le stime di Frontex, più di mezzo milione di migranti ha raggiunto le frontiere dell'Europa nei primi otto mesi del 2015. Nel 2014 erano stati in totale 280mila gli arrivi. «Più di 500mila migranti sono stati individuati ai confini Ue nei primi otto mesi dell'anno dopo il quinto record mensile consecutivo registrato ad agosto con 156.000 migranti che hanno varcato i confini europei», si legge nel comunicato dell'agenzia europea per il controllo delle frontiere.

(con fonte Askanews)