18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
l'appello del ministro degli esteri

Gentiloni: «La crisi in Siria non si risolve con le spedizioni militari»

La Francia ha lanciato raid aerei, la Russia sta rafforzando la sua presenza militare

ROMA - Bisogna evitare gli «errori del passato» nell'affrontare il conflitto siriano, con interventi militari che poi non stabilizzano i paesi che ne sono oggetto. L'ha affermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, illustrando alla Camera la strategia di politica europea italiana.

Gentiloni: Rischiamo di ripetere gli errori del passato
«Un conto sono le operazioni di contenimento di Daesh (Isis in arabo) e l'Italia è impegnatissima nella coalizione anti-Daesh, anche se noi ci concentriamo sull'Iraq e sul sostegno ai combattenti curdi nel Kurdistan iracheno, un altro è immaginare spedizioni militari che possano di per sé risolvere la crisi siriana», ha premesso Gentiloni. «Rischiamo di tornare a errori duramente pagati in altri Paesi della regione, in tentativi di risolvere la crisi militarmente senza aver idea di cosa succede dopo l'intervento militare", ha continuato il ministro. "Dobbiamo uscire dal regime di Bashar al Assad - ha precisato - senza creare un vuoto politico».

La Russia non si illuda di difendere Assad
Nei giorni scorsi la Francia ha lanciato i primi raid aerei contro l'Isis, mentre Washington e la Nato hanno segnalato un incremento della presenza militare russa. Su quest'ultima, Gentiloni ha detto di augurarsi che sia esclusivamente «legata alla presenza storica di basi» in Siria. La Russia non si illuda di poter difendere «manu militari» Bashar al Assad in Siria. Lo ha detto oggi il ministro il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a SkyTg24, auspicando che le notizie degli ultimi giorni sul rafforzamento dell'apparato militare russo nel Paese mediorientale in guerra civile siano più allarmistiche della realtà.

Mi auguro che le ultime notizie siano infondate
«La Siria è un contesto complicato. Abbiamo sostenuto la strada di un accordo politico che si liberi del dittatore Bashar al Assad, senza creare un vuoto di potere», ha detto Gentiloni, sottolineando che si tratta di una situazione non risolvibile solo con qualche "strike" aereo. «Mi auguro che le notizie sulle presenza russa siano più limitate di quanto appare", ha auspicato il capo della diplomazia italiana. "Se abbiamo di fronte - ha continuato - solo la volontà della Russia di rafforzare la sua presenza nelle sue basi navali, è un conto. Se ci troviamo di fronte all'idea di presidiare 'manu militari' la difesa di Bashar, credo che sarebbe uno sviluppo assolutamente negativo». (Fonte askanews)