27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Bocche cucite a Bruxelles sull'ultima trovata del premier greco

Tsipras propone il referendum sull'accordo? No comment dall'Europa

La Commissione europea non commenta la decisione di Tsipras di sottoporre a referendum l'accordo con l'Eurogruppo, qualora questo contraddicesse le promesse elettorali. Ma la portavoce ricorda che c'è convergenza sul fatto che le discussioni debbano essere rese più produttive.

BRUXELLES (askanews) - Bocche cucite a Bruxelles sull'ipotesi, sfoderata da Alexis Tsipras, di sottoporre a referendum popolare l'eventuale nuovo accordo che la Grecia dovesse raggiungere con l'Eurogruppo. «Non commentiamo queste dichiarazioni», ha risposto una portavoce della commissione europea, Annika Breidthardt, interpellata sullo scenario ventilato ieri dal premier ellenico durante una trasmissione televisiva.

L'obiettivo è fare nuovi progressi
«Mi limito a ricordare che a seguito dell'Eurogruppo della scorsa settimana a Riga, i contatti con la Grecia si sono intensificati, con l'obiettivo di fare altri progressi». Quanto ai rimpasti che Atene avrebbe deciso sulle figure chiave delle trattative, la portavoce si è limitata ribadire che «da parte nostra i negoziatori non sono mai cambiati. Discutiamo con coloro che i greci ci mandano. Per il resto - ha concluso - possono solo dire che c'è una convergenza sul fatto che le discussioni vanno rese più produttive».

Le ultime, controverse mosse di Atene
Il tutto mentre nelle ultime ore sono circolate diverse ricostruzioni sulle mosse di Atene. Da un lato Tsipras avrebbe apparentemente ridimensionato il ruolo del controverso ministro delle Finanze Yanis Varoufakis - pesantemente criticato e contestato da alcuni altri ministri a Riga - sostituendo il capo negoziatore, finora un elemento ritenuto vicino a Varoufakis, con un economista che invece avrebbe una linea più aperturista, Euclid Tsakalotos, e ritenuto vicino allo stesso premier. Dall'altro però Tsipras avrebbe minacciato appunto lo scenario di un referendum, nel caso in cui l'accordo rendesse necessario accettare condizioni che andrebbero oltre quello su cui Syriza si era impegnata nel suo mandato elettorale. In pratica quasi una dimostrazione pratica di tattiche da «teoria dei giochi» da parte del premier greco, anche se l'esperto in materia è Varoufakis.