24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Ss-300 russi a Teheran

Netanyahu-Putin: la querelle sui missili russi all'Iran

Israele non ci sta: il neo-rieletto Netanyhau ha dichiarato pubblicamente che la fornitura missilistica russa all'Iran aumenterà l'aggressività del Paese. Ma Putin rassicura: il sistema, ha affermato, è solamente difensivo, e non rappresenta in alcun modo una minaccia per Israele e il Medio-oriente.

GERUSALEMME (askanews) - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso in un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin la propria «insoddisfazione» dopo la decisione russa di revocare l'embargo alla fornitura di missili antiaerei Ss-300 all'Iran, avvertendo che il provvedimento «aumenterà l'aggressività iraniana nella regione minando la sicurezza in Medio Oriente».

Netanyhau: quei missili aumenteranno l'aggressività dell'Iran
La querelle sulla fornitura degli Ss-300 - l'equivalente russo dei «Patriot» statunitensi e degli «Arrow» israeliani - va avanti ormai dal 2010 fra conferme e cancellazioni: la decisione di Mosca non implica peraltro una consegna immediata, dal momento che il Cremlino ha sottolineato che occorreranno almeno sei mesi per ultimare la fabbricazione dei sistemi d'arma destinati a Teheran.

Putin: sistema puramente difensivo
Da parte sua, il presidente russo Vladimir Putin ha rassicurato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che la revoca dell'embargo sulle forniture di sistemi di difesa aerea S-300 all'Iran non minacciano la sicurezza di Israele. Lo ha reso noto l'ufficio stampa del Cremlino, spiegando che Putin e Netanyahu hanno discusso la decisione del presidente russo in una telefonata. «Putin ha sottolineato che il sistema missilistico S-300 è puramente difensivo e non rappresenta una minaccia per Israele, o per qualsiasi altro paese del Medio Oriente» ha detto il Cremlino. 

Per la fornitura, ci vorranno mesi
Inoltre come ha fatto notare oggi Nikolai Patrushev segretario del Consiglio di sicurezza russo per iniziare le consegne degli S-300, sistemi di missili terra-aria all'Iran, «ci vorrà del tempo», «almeno sei mesi» e comunque «dipenderà dai nostri produttori». Tuttavia Israele non è sembrato sinora affatto convinto che la tranquillità sarà garantita. Anzi ha più volte ribadito la sua contrarietà anche all'accordo di Losanna. Che la Russia riprenderà le forniture dei sistemi missilistici antiaerei S-300 all'Iran, lo ha deciso il leader del Cremlino Vladimir Putin ieri, mentre l'alleggerimento delle sanzioni internazionali all'Iran resta ancora un nodo da sciogliere dopo l'intesa di massima sul nucleare.Un contratto da 800 milioni di dollari per la fornitura di diverse batterie di S-300 era stato firmato tra Teheran e Mosca nel 2007, annullato poi dal Cremlino in seguito all'introduzione delle sanzioni contro il paese mediorientale. Lo scorso 2 aprile l'Iran e il gruppo 5+1 delle potenze mondiali, Russia compresa, hanno raggiunto un accordo sul programma nucleare di Teheran. Successivamente da Rostec, compagnia statale russa per lo sviluppo e l'esportazione di prodotti industriali per uso civile e militare, si era affermato che le forniture di armamenti all'Iran sarebbero riprese.