27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Relazioni internazionali

L’incontro a Parigi tra Lavrov e Kerry è un segnale di riavvicinamento?

Ci sono differenze, ma si può lavorare per appianarle. Insieme, Mosca e Washington possono dare un contributo significativo alla soluzione di problemi quali la diffusione del terrorismo e la lotta contro Ebola, ha dichiarato il Ministro degli Esteri russo. Durante l’incontro si è discusso del conflitto ucraino.

Ci sono differenze, ma si può lavorare per appianarle. Ecco in breve il risultato dei colloqui di Parigi tra Sergei Lavrov e John Kerry.

Insieme, Mosca e Washington possono dare un contributo significativo alla soluzione di problemi quali la diffusione del terrorismo e la lotta contro Ebola, ha dichiarato il Ministro degli Esteri russo. Durante l’incontro si è discusso del conflitto ucraino.
Le relazioni tra gli Stati Uniti e la Russia al momento non sono semplici. Lo si può dedurre anche dal fatto che sono state tenute due conferenze stampa separate del Ministro russo e del Capo del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dopo i colloqui a Parigi. Eppure i numerosi problemi globali creatisi spingono Mosca e Washington a collaborare, ha detto dopo l’incontro Sergei Lavrov:

Su molte questioni le nostre posizioni sono diverse. Ciò è ben noto, e oggi ci hanno confermato che queste differenze persistono, ma nell'interesse comune cercheremo soluzioni a questi problemi. Le decisioni saranno basate su un dialogo rispettoso che poggia su un accordo paritario e sugli interessi reciproci. Per ciò ritengo che l'incontro sia stato utile.

Ai colloqui, naturalmente, è stata affrontata la situazione in Ucraina. Anche se gli Stati Uniti non sono d'accordo su alcune questioni con la Russia, né un Paese né l'altro appaiono dalla parte del conflitto ucraino, ha ribadito Lavrov:

Abbiamo detto ai nostri interlocutori degli sforzi compiuti dal governo russo per garantire l'attuazione piena e completa degli accordi con il nostro sostegno e l'assistenza dell'OSCE che sono stati raggiunti tra le autorità di Kiev ed i rappresentanti della milizia. La cosa più importante è non rovinare il processo stabilito, non distogliere l'attenzione da alcuni formati proposti in modo artificioso, e garantire che i membri del processo di Minsk garantiscano che gli accordi tra Kiev, Lugansk e Donetsk siano rispettati.

Sergei Lavrov ha esortato le Nazioni Unite, il Consiglio d'Europa e l'OSCE a prendere l'iniziativa per risolvere la crisi in Ucraina orientale. Inoltre, secondo il Ministro russo, queste organizzazioni hanno bisogno di assumere maggiori responsabilità nella ricerca dei criminali nel Paese. Lavrov ha citato "il caso dei cecchini" su Maidan che hanno ucciso oltre 100 persone, il fuoco appiccato nella casa dei sindacati a Odessa, dove oltre 40 persone sono rimaste uccise e la catastrofe del Boeing malese abbattuto sopra Donetsk in cui sono morte 298 persone.

A sua volta, John Kerry ha offerto di trarre conclusioni sulla situazione in Ucraina dopo il vertice "Asia-Europe» (ASEM), che si terrà nei prossimi giorni a Milano. Kerry ha anche sottolineato l'importanza di aderire agli accordi di Minsk. E riconosce che gli Stati Uniti e la Russia possono fare insieme molto più che da soli:

Voglio ricordare che il nostro obiettivo di oggi è rafforzare la nostra capacità di lavorare insieme. Lavorare con la Russia dove è possibile, nell'interesse di entrambi i nostri Paesi e dei Paesi che hanno riconosciuto le decisioni che prendiamo. Sappiamo che quando gli Stati Uniti e la Russia riescono a lavorare insieme, il mondo diventa un luogo più sicuro.

È stata anche definita la direzione principale di questa cooperazione nel prossimo futuro. John Kerry e Lavrov hanno concordato sulla condivisione dell’intelligence nella lotta contro l'organizzazione terroristica "Stato islamico". I diplomatici hanno anche discusso sul programma nucleare iraniano e su come ottenere da Teheran la garanzia della sua natura pacifica.
I media occidentali hanno commentato l'esito della riunione di Parigi tra Lavrov e Kerry in tono ottimistico. Così, secondo il Washington Post, il fatto che gli Stati Uniti e la Russia desiderano lavorare insieme su questi due fronti (l’ISIS e il programma nucleare iraniano), "appare come il primo segno di riavvicinamento dopo sette mesi di conflitto duro".