20 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Crisi ucraina

Mosca a Poroshenko: rispettate i filorussi

A Kiev entra nel vivo il conto alla rovescia in vista delle elezioni parlamentari anticipate che si terranno il 26 ottobre. La commissione elettorale centrale ha terminato la registrazione dei partiti e dei singoli candidati che concorreranno per i 450 seggi alla Rada.

KIEV - L'Ucraina potrà mantenere la propria integrità territoriale e l'unità dello Stato solo se garantirà a tutti i suoi cittadini «pieni diritti, senza discriminazioni in base alla lingua, all'appartenenza etnica o alla religione». Lo ha dichiarato oggi Vladimir Putin, con evidente riferimento al conflitto in corso da aprile nel Sud-Est e alla necessità, da tempo sostenuta dal Cremlino, di una riforma federalista a Kiev. "Solo così si potrà mantenere l'integrità territoriale del Paese, solo così si potrà tornare alla sua unità e promuovere lo sviluppo economico e sociale", ha affermato il presidente russo. La Russia è interessata ad avere nell'Ucraina «un partner affidabile e prevedibile», ha aggiunto il capo dello Stato russo, intervenendo a Mosca un forum sugli investimenti, «l'Ucraina è davvero in una grave crisi politica ed economica.»

CONTO ALLA ROVESCIA - Con la tregua nel Sud-Est dell'Ucraina sempre più fragile - oggi a Donetsk 10 persone sono state uccise da un colpo di mortaio - a Kiev entra nel vivo il conto alla rovescia in vista delle elezioni parlamentari anticipate che si terranno il 26 ottobre. La commissione elettorale centrale ha terminato la registrazione dei partiti e dei singoli candidati che concorreranno per i 450 seggi alla Rada. In realtà saranno di meno, visto che quelli riservati alla Crimea e a parte delle regioni del Sud-Est non potranno essere assegnati. Il 2 novembre sono previste elezioni separate nei territori di Donetsk e Lugansk occupati dai separatisti.

ELEZIONI A KIEV: BANCO DI PROVA - Il voto sarà comunque il primo banco di prova sia per il capo dello stato Petro Poroshenko, in carica da maggio e favorito dai sondaggi della vigilia, sia per i leader dei partiti che hanno sorretto il governo del premier Arseni Yatseniuk dalla fine di febbraio. La maggioranza si è spezzata già in estate e il primo ministro è rimasto in carica sorretto da un parlamento senza alternative. La tornata elettorale definirà tuttavia la vera forza non solo della nuova formazione di Yatseniuk (Fronte popolare), ma anche quella della sua ex alleata Yulia Tymoshenko (Patria) e del nazionalista Oleg Tiahnybok (Svoboda), che con Vitaly Klitschko (Udar), già cooptato da Poroshenko, ha costituito durante la rivoluzione di febbraio il trio dell'opposizione che è uscito vincitore dopo la cacciata di Viktor Yanukovich. Se però Udar si è ritrovato nella botte di ferro del Blocco Poroshenko (BP), gli altri partiti sembrano soffrire la concorrenza della destra nazionalista e antirussa capitata da Oleg Lyashko e Anatoly Gritsenko, che stando ai numeri fanno tremare la vecchia guardia e rischiano di scompigliare le carte nel nuovo parlamento.

POROSHENKO FAVORITO - I sondaggi dell'ultimo mese registrano un'ulteriore ascesa del Blocco Poroshenko, che oscilla senza troppe preoccupazioni intorno al 35-40%. Per il capo dello Stato, che ha puntato con l'accordo di Minsk sul compromesso con la Russia per avviare la difficile pacificazione nel Donbass, l'acquisizione della maggioranza relativa sarebbe però da cementificare con una o più alleanze che consentano la formazione di un governo «presidenziale» stabile. La costituzione ucraina, non ancora modificata, prevede infatti la divisione dei poteri tra presidente e primo ministro e solo con una maggioranza forte alla Rada Poroshenko sarà in grado di attuare le riforme politiche ed economiche necessarie affinché il Paese non tracolli del tutto.