28 maggio 2023
Aggiornato 15:00
La crisi ucraina

Putin a Vienna, l'Austria preferisce il realismo alle sanzioni

Il 24 giugno avrà luogo la visita ufficiale del presidente russo Vladimir Putin nella Repubblica d’Austria. Sarà il secondo viaggio del leader russo in un paese dell’Unione Europea dopo l’inizio della crisi ucraina.

Il 24 giugno avrà luogo la visita ufficiale del presidente russo Vladimir Putin nella Repubblica d’Austria. Sarà il secondo viaggio del leader russo in un paese dell’Unione Europea dopo l’inizio della crisi ucraina.

La prima visita è stata quella in Francia all’inizio di giugno. Cosa ci si aspetta in Austria da questa visita e quali temi e problemi possono mettersi in primo piano durante le trattative bilaterali?

La crisi ucraina come un grande problema politico interno e nello stesso tempo geopolitico sarà senza dubbio inclusa nell’agenda nei negoziati di Putin con il presidente federale austriaco Heinz Fischer e con il cancelliere federale Werner Faymann. È in programma anche l’intervento del presidente russo davanti ai maggiori imprenditori austriaci nella Camera federale dell’economia dell’Austria. Durante le conversazioni politiche con i partner austriaci si parlerà in primo luogo dei legami economici tra i due paesi. Questi legami si sviluppano progressivamente. Sarà toccata anche la questione delle forniture di gas e del gasdotto South Stream. Visto che Putin rimarrà a Vienna per meno di una giornata di lavoro, senza pernottamento, questi temi saranno più che sufficienti per lo scambio di opinioni.

Vladimir Putin sarà ricevuto a Vienna con gli onori militari resi davanti alla residenza del presidente federale a Hofburg. Secondo la tradizione esistente saranno anche apposte corone di fiori ai piedi del monumento ai militi dell’Armata Rossa sul monte Schwarzenberg.

A differenza di Bruxelles, Washington e Londra, dall’Austria negli ultimi mesi non sono state lanciate minacce sull’introduzione di sanzioni contro la Russia. Tutti i politici austriaci influenti e la maggioranza degli imprenditori del paese sono realisti. Ricevendo Putin le autorità austriache ribadiscono ancora una volta la propria posizione secondo la quale in un periodo di crisi il dialogo è più che mai necessario. A ciò contribuisce anche la neutralità della Repubblica d’Austria fissata nella Costituzione del paese. Il giovane ministro degli Esteri dell’Austria, Sebastian Kurz, dice che aspira alla soluzione pacifica della crisi ucraina, per cui è necessario tener aperti tutti i canali per contatti e contribuire alla distensione.

È noto che il governo degli USA e, per quanto sia strano, quello della Polonia sono dispiaciuti per la imminente visita di Putin a Vienna. Lo hanno comunicato con leggera ironia alcuni media austriaci. Uno dei giornali pubblicati a Vienna ha constatato che, a quanto risulta, l’amministrazione USA e il governo della Polonia non gradiscono affatto l’invito di Putin a Vienna da parte dal cancelliere federale Fischer. A questo punto viene in mente la seguente lettera di una donna tedesca pubblicata sul giornale tedesco Frankfurter Allgemeine: «L’Occidente e particolarmente gli Stati Uniti si sono permeati in tale misura della fede nella perfezione assoluta del proprio pensiero e dei propri valori che non sono in grado di immaginarsi che altre persone possono avere altre priorità». D’altronde, osservatori politici ben informati a Vienna hanno confermato che il viaggio di Putin in Austria era stato concordato sia con le forze politiche interne del paese che con i più importanti membri dell’Ue, tra cui la Germania e la Francia. La Polonia è forse indispettita dal fatto che l’Austria non le ha dedicato attenzione, mentre gli USA non sono del tutto membro dell’Unione Europea.

È vero, l’Austria non devierà fondamentalmente dalla linea dell’Ue nei confronti della crisi ucraina. Pertanto Putin ascolterà sicuramente l’opinione dei partner austriaci ed esporrà il punto di vista della Russia. Vienna non violerà la disciplina paneuropea, ma non lancerà neanche minacce inutili riguardo le sanzioni, non chiederà di rafforzare la presenza militare al confine dei paesi della NATO con la Russia, Ucraina o Bielorussia. Heinz Fischer come parte accogliente sottolinea sulle pagine del più letto giornale austriaco Kronen Zeitung che l’Austria rimane fedele alla propria posizione secondo cui nell’attuale fase sono particolarmente importanti proprio il dialogo e la disponibilità alle trattative, anche con la Russia. Kurt Saintitz, noto esperto austriaco di politica estera, ha scritto: «All’Austria resta constatare con soddisfazione che ad alto livello internazionale torniamo a ricoprireo il nostro precedente ruolo di costruttore di ponti. Questa è una importante componente della sicurezza e, ragione non ultima, della reputazione dell’Austria nel resto del mondo».