23 aprile 2025
Aggiornato 04:30
Studio pubblicato da «The Commonwealth Fund»

Il sistema sanitario americano è il più costoso al mondo e tra i meno efficienti

Uno degli aspetti per cui gli Stati Uniti si differenziano (in maniera negativa) dagli altri Paesi industrializzati è l'assenza di una copertura sanitaria universale. Lo studio evidenzia che gli Stati Uniti spendono per la copertura sanitaria 8.508 dollari a persona, di più rispetto a tutti gli altri 10 Paesi presi in esame.

NEW YORK - Il sistema sanitario degli Stati Uniti è il più costoso al mondo e tra i meno efficienti se paragonato a quelli delle altre economie più forti del pianeta.

Secondo «Mirror, Mirror», uno studio pubblicato da The Commonwealth Fund, una fondazione privata americana che promuove ricerche nel campo della sanità, tra gli 11 Stati industrializzati presi in esame - Australia, Canada, Francia, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Regno Unito e gli Stati Uniti - l'America si è aggiudicata l'ultimo posto in classifica come già successo nel 2010, 2007, 2006 e nel 2004. Questo perché - in termini di accesso ai servizi, efficienza ed equità - non ha ottenuto ottimi risultati, come invece è il caso del Regno Unito che si è guadagnato il primo posto in graduatoria, seguito dalla Svizzera.

Per stilare questa classifica, i ricercatori si sono basati sui dati - raccolti nel triennio 2011-2013 - relativi alle esperienze vissute da medici e pazienti, ai giudizi espressi in merito alle cure prestate e ricevute e sul funzionamento del sistema sanitario del Paese d'appartenenza in generale. La ricerca analizza anche informazione fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), come ad esempio quelle sui livelli di spesa sostenuti annualmente dagli Stati per il sistema sanitario.

Uno degli aspetti per cui gli Stati Uniti si differenziano (in maniera negativa) dagli altri Paesi industrializzati è l'assenza di una copertura sanitaria universale. Alla scarsa accessibilità alle cure mediche si è cercato di rispondere con l'Affordable Care Act (la riforma voluta dal presidente Barack Obama e soprannominata «Obamacare»). Con questo provvedimento il numero di americani che può disporre di una copertura assicurativa è cresciuto e continua a essere in aumento, anche se The Commonwealth Fund afferma di non avere dati recenti su cui basare una valutazione più precisa, perché quelli a sua disposizione sono stati raccolti anni prima della piena attuazione della legge.

Anche in termini di efficienza l'America risulta essere il fanalino di coda. I medici statunitensi sostengono di dover affrontare particolari difficoltà nell'esercizio della loro professione: i problemi sarebbero principalmente di tipo amministrativo, legati alla scarsa tempestività con cui vengono comunicate le informazioni e al modo con cui vengono coordinate le cure. Per quanto riguarda la comunicazione, ci potrebbero essere dei miglioramenti, considerando gli importanti incentivi finanziari messi a disposizione degli ospedali americani per l'adozione di nuovi sistemi tecnologici per facilitare l'informazione.

Infine, lo studio evidenzia che gli Stati Uniti spendono per la copertura sanitaria 8.508 dollari a persona, di più rispetto a tutti gli altri 10 Paesi presi in esame (una percentuale di spesa che tiene conto del livello del Pil). Dietro agli Usa c'è la Norvegia con 5.669 dollari per individuo. Nel Regno Unito la cifra ammonta a 3.405 dollari. Pur sborsando così tanto gli Stati Uniti non sono in grado di garantire equità e accesso ai servizi sanitari a tutti i cittadini: 50 milioni di americani ancora non dispongono di un'assicurazione medica.