28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Rapporto annuale di Reporters sans frontiers

Migliora la libertà di stampa in Italia. Giù USA e Gran Bretagna

L'Italia è in risalita, piazzandosi al 49esimo posto ossia risalendo 9 posizioni rispetto all'anno precedente ,mentre colpisce la discesa degli Stati Uniti che crollano al 46esimo posto perdendo 13 posizioni

ROMA - Contrastanti i risultati del rapporto annuale di Reporters sans frontiers sulla Libertà di stampa nel mondo. L'Italia è in risalita, piazzandosi al 49esimo posto ossia risalendo 9 posizioni rispetto all'anno precedente ,mentre colpisce la discesa degli Stati Uniti che crollano al 46esimo posto perdendo 13 posizioni.

Caratteristica di quest'annata, per Rsf, sono proprio quelle che l'associazione definisce «cadute vergitigionse». Degli Usa (alle prese con la repressione dei casi Manning, Snowden, Assange) certamente ma non solo, col Guatemala che scende al 125esimo posto perdendo 29 posizioni, il Paraguay che ne perde 13 (105esimo), e diversi paesi africani come Kenya, repubblica centraficana, Zambia, Guinea, Mali e Burundi.

In Europa, mentre continuano a mantenersi le eccellenze di Finlandia, Olanda, Norvegia, Lussemburgo (primi quattro paese in assoluto nella lista) le cose non sembrano andare affatto bene per quanto riguarda i paesi della zona meridionale. Tutti gli stati della zona risultano in discesa e L'Italia è l'unico paese della zona in controtendenza. «L'unica nota positiva in sud Europa - dice il rapporto - è stata rilevata in Italia paese che emerso finalmente da una spirale negativa e sta mettendo a punto una legge incoraggiante sulla depenalizzazione della diffamazione via stampa e altri media».

Altro paese in netta risalita è Israele, che dopo la repressione a gaza durante l'operazione Piombo fuso, che aveva fatto due morti tra i giornalisti, guadagna adesso 17 posizioni in classica. Israele resta comunque al 96esimo posto della classifica e per Rsf questo performance sostanzialmente deludente deriva dal fatto che se la stampa israeliana è sostanzialmente libera resta molto forte la repressione nei confronti dei media palestinesi.