25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Ambiente

L'Europa «congela» le quote di emissione CO2

La proposta mira a operare un vero e proprio salvataggio della borsa europea delle emissioni (Ets), che è ormai al collasso per via della discesa vertiginosa dei prezzi delle quote di CO2, oramai arrivati a 4 euro per tonnellata

BRUXELLES - La proposta della Commissione europea di «congelare» temporaneamente permessi di emissioni di CO2 per 900 milioni di tonnellate («backloading») è stata finalmente approvata, oggi a Bruxelles, dai rappresentanti degli Stati membri dell'Ue, con un'ampia maggioranza che ha lasciato fuori solo la Polonia e e Cipro.

La proposta mira a operare un vero e proprio salvataggio della borsa europea delle emissioni (Ets), che è ormai al collasso per via della discesa vertiginosa dei prezzi delle quote di CO2, oramai arrivati a 4 euro per tonnellata. Ritirando temporaneamente dal mercato 900 milioni di quote, la Commissione prevede di poter far risalire i prezzi, secondo il meccanismo della domanda e dell'offerta. Tutti gli scenari previsti da Bruxelles quando il sistema Ets è entrato in applicazione, nel 2008, e quando è stato riformato per il periodo 2013-2020, prevedevano un prezzo di almeno 15 euro per quota di CO2, considerato come incentivo minimo per l'industria a investire nelle tecnologie più pulite ed efficienti.

Il «backloading» era già stato approvato, con alcune condizioni aggiuntive, dalla plenaria del Parlamento europeo il 3 luglio scorso, dopo una prima bocciatura ad aprile, ma non aveva mai ottenuto finora il sostegno di una maggioranza qualificata di Stati membri. Ora si attende solo che Parlamento e Consiglio Ue - «probabilmente entro un paio di settimane», ha detto oggi il portavoce della commissaria europea al Clima, Connie Hedegaard - si mettano d'accordo per un testo comune da formalizzare in «trilogo» con la Commissione. Le quote di emissioni potranno essere ritirate dal mercato (ovvero non messe all'asta) già dall'inizio del 2014, per esservi poi reimmesse verso la fine del periodo di programmazione, prima del 2020. Entro quella data, le installazioni industriali sottoposte all'Ets dovranno aver ridotto le emissioni del 21% rispetto al livello del 2005.

Il Parlamento europeo aveva posto due condizioni per approvare il congelamento delle quote di CO2: una valutazione d'impatto da parte della Commissione che dimostri che l'attuazione del «backloading» non creerà un rischio significativo di delocalizzazione delle installazioni industriali europee al di fuori dell'Ue; e la garanzia che si tratti di una misura «una tantum», e che comunque non riguardi più di 900 milioni di tonnellate di CO2. Su questa base dovrebbe ora essere raggiunto il compromesso definitivo nel «Trilogo» Parlamento/Consiglio/Commissione.